Quattro persone sono rimaste ferite in seguito a un’esplosione in un sottopasso di una stazione degli autobus a Manhattan. Tra di loro anche l’autore del tentato attacco che è stato subito fermato dalla polizia. Si tratta di Akayed Ullah, 27 anni, originario del Bangladesh e residente negli Stati Uniti da 7 anni. “L’attentatore aveva sul suo corpo un ordigno rudimentale che ha fatto esplodere intenzionalmente, causandosi delle ustioni sul volto” ha spiegato James O’Neill, capo della polizia di New York, in una conferenza stampa organizzata per dare aggiornamenti sull’esplosione. Le stazioni della metro sono state evacuate, così come il terminal degli autobus, il più trafficato degli Stati Uniti, ma poco dopo hanno ripreso a funzionare.

Probabilmente il luogo dell’esplosione non era quello scelto dall’attentatore (Il Foglio). Le autorità dicono che nelle ore di punta, nel raggio di quattro o cinque isolati intorno a Port Authority si possono raccogliere fino a 500 mila persone.  Secondo fonti citate dai media americani l’uomo avrebbe agito per rappresaglia contro gli attacchi Usa nei confronti dell’Isis, ma anche contro le azioni di Israele a Gaza (Cnn). 

Il presidente Trump ha detto che il tentativo di attentato, compiuto da un cittadino originario del Bangladesh, conferma la necessità di una riforma delle leggi sull’immigrazione (Reuters). “Questa è New York” ha ricordato il governatore il governatore Mario Cuomo, aggiungendo che la città è “un obiettivo per chi lotta contro la democrazia e la libertà. Chiunque oggi può andare su internet e costruire ordigni artigianali e dobbiamo convivere con questa realtà”. Il sindaco di New York Bill de Blasio ha parlato in mnaiera esplicita di “tentato attacco terroristico”. “Le nostre vite ruotano intorno alla metropolitana. La scelta di New York ha sempre una ragione, perché siamo il faro del mondo e mostriamo che una società con persone di culture e fedi diverse può funzionare”. 

(com.unica, 12 dicembre 2017)