La violenza, lo scarso accesso umanitario e i prezzi del cibo alle stelle stanno aggravando la malnutrizione tra i bambini nella parte orientale di Ghouta (Siria), sotto assedio. Circa 400.000 persone – la metà delle quali è stato stimato sono bambini – sono intrappolate nell’area, sotto assedio da metà del 2013. È quanto rende noto l’Unicef, che, in base ai dati emersi da una indagine condotta ad inizio novembre su 27 località nell’area orientale di Ghouta, spiega come l’11,9% dei bambini sotto i 5 anni soffrano di malnutrizione acuta – il più alto tasso registrato in Siria dall’inizio del conflitto, iniziato circa sette anni fa. Uno studio simile, realizzato a gennaio di quest’anno, ha mostrato che il 2,1% dei bambini sopravvissuti a Ghouta orientale soffriva di malnutrizione acuta. 

Oltre un terzo dei bambini dell’indagine soffre di rallentamenti della crescita, che aumenta i rischi di ritardi nello sviluppo, di contrarre malattie e di morire. I tassi di malnutrizione acuta tra i bambini molto piccoli sono tra i più alti. Madri di bambini con meno di due anni, secondo quanto riportato, hanno ridotto o interrotto l’allattamento a causa della loro scarsa nutrizione e della costante violenza

La rapida crescita dei prezzi del cibo di base e degli utensili per cucinare hanno reso per la maggior parte delle persone molto difficile preparare un pasto. Il prezzo di una porzione minima di pane costa 85 volte di più a Ghouta orientale che a Damasco – che si trova a soli 15 chilometri di distanza. Ad agosto, il pane costava 24 volte di più a Ghouta orientale che a Damasco. Oggi, una bombola di gas a Ghouta orientale costa 300 dollari rispetto ai 44 nella capitale. “I bambini a Ghouta orientale vivono in condizioni estremamente difficili. L’assedio deve essere interrotto per garantire subito l’assistenza salva vita di cui hanno bisogno,” ha dichiarato Geert Cappelaere, Direttore regionale UNICEF per il Medio Oriente e il Nord Africa. “Questo sensibile incremento della malnutrizione – se fossero necessarie ulteriori prove – conferma che l’acuirsi delle violenze e l’assedio hanno rovinato la salute dei bambini”. L’accesso dei bambini ai servizi per la salute e la nutrizione è gravemente ristretto a causa degli intensi combattimenti a Ghouta orientale. L’assedio ha permesso a pochi, se non a nessun convoglio di aiuti di entrare nella zona limitando la distribuzione di supplementi nutrizionali essenziali per i bambini e le madri che allattano. “I bambini sono i primi a soffrire per le terribili conseguenze dell’assedio. L’UNICEF – ha concluso Cappelaere – chiede un accesso umanitario senza impedimenti, incondizionato e sostenuto ai bambini in Siria, non importa dove essi trovino”.