Almeno 235 persone sono rimaste uccise in un attacco ad Al Rawdah di Bir al-Abed, località egiziana nel cuore del Sinai. Oltre 100 i feriti. Gli attentatori hanno agito piazzando bombe all’esterno dell’edificio e sparando sui fedeli in uscita dalla preghiera del venerdì. Si tratta di uno dei più sanguinosi episodi terroristici nella storia recente del Paese, dal golpe con cui nel 2013 il generale al-Sisi ha destituito l’ex presidente Mohamed Morsi, appartenente ai Fratelli Musulmani (New York Times).

Quella colpita è una moschea sufi, corrente islamica che l’Isis considera formata da “miscredenti” perché sono persone che credono nell’intercessione dei santi. In passato i jihadisti hanno rapito e decapitato un anziano leader sufi, accusato di praticare la magia, e hanno sequestrato diversi fedeli sufi, poi rilasciati a seguito del loro “pentimento”. Gli autori della strage erano almeno una ventina, suddivisi in quattro gruppi; 15 di loro sono stati uccisi in attacchi aerei condotti dalle forze armate egiziane. Anche se non c’è stata alcuna rivendicazione ufficiale gli attentatori sono riconducibili al gruppo terroristico Ansar Bayt Al-Maqdis, un tempo legato ad Al Qaeda e dal 2014 affiliato allo Stato Islamico (Reuters). L’organizzazione egiziana dell’Isis ha ucciso negli ultimi anni centinaia di poliziotti e soldati, così come civili accusati di collaborare con le autorità, nella penisola del Sinai. E sono oltre 100 i cristiani rimasti uccisi negli attacchi messi a segno sia nel Sinai che in altre zone dell’Egitto.

Quello di ieri è stato un attacco contro il governo in una regione fuori dal suo controllo, sottolinea in un’intervista a Repubblica Giuseppe Dentice, ricercatore dell’Ispi di Milano “Questo attentato così sanguinoso ha una doppia valenza: è sia un attacco contro l’autorità di al Sisi sia contro la popolazione locale beduina, sostenitrice di fazioni rivali del jihadismo locale”, commenta.

Intanto a Londra ieri pomeriggio, dopo le segnalazioni di alcuni cittadini che riferivano di spari nella stazione di Oxford Circus, la metropolitana è stata evacuata e chi si trovava nelle vie dello shopping circostanti è stato invitato a restare all’interno di edifici e negozi. Il timore di un attentato ha scatenato il panico nella zona al centro della capitale, ma dopo le verifiche la polizia ha fatto sapere di non aver trovato alcuna prova dell’esplosione di colpi d’arma da fuoco. Il falso allarme sarebbe stato scatenato da una rissa tra due uomini (Guardian).

(com.unica, 25 novembre 2017)