[ACCADDE OGGI]

Nel mondo un cambiamento epocale che accomunerà John F. Kennedy e Giovanni XXIII come icone del nostro tempo.

Ricordare l’8 novembre del 1960 come il giorno della elezione a Presidente degli Stati Uniti d’America di John F. Kennedy è ricordare l’inizio di un nuovo percorso nella storia recente del mondo. John F. Kennedy fu eletto a capo della più grande potenza occidentale del mondo appena due anni dopo l’ascesa al trono di Pietro di Giuseppe Angelo Roncalli, Papa Giovanni XXIII. Due uomini che dai lati opposti del mondo segnarono una svolta profonda nel rapporto tra la politica e il vissuto quotidiano degli uomini, inaugurando l’era della grande comunicazione di massa. 

Kennedy morì assassinato a Dallas pochi mesi dopo la morte di Giovanni XXIII e, non di rado, girando tra i vicoli delle città più povere del mondo, si notavano, tra le immagini che la povera gente custodiva vicino ai letti, i ritratti dei due Uomini potenti tenuti come reliquie. Perché tanta riverenza e tanto amore? Cosa aveva a che fare un rispetto così esagerato da parte dei più umili verso quelli uomini così distanti dai loro affanni quotidiani?  Sì, John F. Kennedy, il più giovane presidente USA, succeduto a Dwight D. Eisenhower il generale della vittoria, eletto quando aveva solo 43 anni, bell’uomo, animato da principi di solidarietà sociale anche se proveniente da un’agiatissima famiglia di origine irlandese e perciò cattolico, era considerato un progressista fautore di pace e sostenitore dei bisogni dei deboli.

Così come Giovanni XXIII, ricordato come il Papa che si rivolse ai fedeli pronunciando la frase “Cari figlioli, tornando a casa, troverete i bambini: date una carezza ai vostri bambini e dite: “Questa è la carezza del Papa!”, era celebrato come il papa della rottura dei vecchi schemi e foriero di una Chiesa nuova e aperta alle nuove esigenze del mondo. La storia ci dirà nei fatti che John F. Kennedy è il presidente americano che volle “l’invasione della Baia dei Porci” nel tentativo fallito di deporre Fidel Castro da capo del governo di Cuba, è il presidente degli USA che più si avvicinò allo scoppio della 3^ guerra mondiale nella crisi dei missili a Cuba, è colui che diede l’avvio alla guerra del Vietnam che il suo successore Johnson mise in moto. In politica interna Kennedy ostacolò il passaggio delle leggi sui diritti civili temendo di irritare i Democratici del Sud e venne accusato di aver strumentalizzato i movimenti per i diritti civili in chiave meramente elettorale. Giovanni XXIII, è effettivamente di umili origini, quarto di tredici figli da genitori mezzadri, diventa terziario francescano a soli 14 anni e poi spinto dal vescovo di Bergamo Giacomo Radini Tedeschi fu avviato alla carriera diplomatica della Chiesa attraversando le più importanti Nunziature Apostoliche d’Europa. Fu Nunzio Apostolico in Bulgaria, a Istanbul e a Parigi.  Nel luglio del 1943 apprendendo le notizie che arrivavano dall’Italia scriverà: “La notizia più grave del giorno è il ritiro di Mussolini dal potere. L’accolgo con molta calma. Il gesto del Duce lo credo atto di saggezza, che gli fa onore. No, io non getterò pietre contro di lui. Anche per lui sic transit gloria mundi. Ma il gran bene che lui ha fatto all’Italia resta. Il ritirarsi così è espiazione di qualche suo errore.

Quando i cardinali lo scelgono come successore di papa Pio XII sono convinti di nominare un papa di transizione, “un vecchietto”. Invece, il “vecchietto” diventa Papa di una chiesa nuova che dopo anni esce dai confini vaticani, riapre le porte ai padri concistori dopo quasi un secolo, va a rendere omaggio al “poverello di Assisi” e contrasta le iniziative bellicose del presidente americano Kennedy ricevendone la riconoscenza del comunista Krusciov. Ma è anche il papa della scomunica del già non credente Fidel Castro, il papa che perseguiterà Padre Pio di Pietrelcina ritenendolo un “disastro di anime” e un “immenso inganno”, il papa dello scisma con i Lefebvriani. Rimarranno le immagini reliquie dei due capi dai lati opposti del mondo sui comodini della povera gente che non comprenderà appieno il travaglio di un momento, anche se breve, della storia che cambierà il mondo.

Papa Roncalli, il papa buono, e John F. Kennedy il presidente americano giovane e bello eletto l’8 novembre 1960 e morto per mano assassina a Dallas il 22 novembre 1963 segneranno per sempre l’inizio dell’era della conoscenza teletrasmessa e dell’infatuazione catodica.

(Franco Seccia, com.unica 8 novembre 2023)