Nel cuore di Manhattan, non lontano da Ground Zero, un uomo alla guida di un furgone è piombato su una pista ciclabile uccidendo otto persone e ferendone una decina. 

L’uomo, un 29enne uzbeko residente in Florida di nome Sayfullo Saipov, dopo aver falciato passanti e ciclisti è sceso dal veicolo impugnando armi finte, ma è stato ferito dagli agenti e arrestato. Nel furgone è stato trovata una lettera in cui dichiara la sua adesione all’Isis (Cnn). Secondo le prime ricostruzioni si tratterebbe dell’azione di un lupo solitario, senza un piano più ampio o complici (Npr). L’Isis non ha rivendicato l’attentato, ma il sito di monitoraggio dell’attività terroristica Site ha osservato che i suoi sostenitori hanno festeggiato online (Washington Post).

Negli Usa dal 2010, tre figli, si era guadagnato una “green card” e lavorava con Uber (Repubblica). Frequentava la moschea di Paterson, che era finita nel mirino nel 2006 del programma di sorveglianza musulmana della polizia di New York, poi interrotto nel 2014. L’uzbeko lavorava  come autista di Uber. Lo ha reso noto la stessa società aggiungendo di stare collaborando con l’Fbi e che nulla nel suo comportamento aveva lasciato sospettare qualcosa. “Non mi stupisce per nulla che sia un cittadino uzbeko l’attentatore” spiega Andrea Manciulli, rappresentante italiano alla Nato dove è responsabile del rapporto Terrorismo jihadista. “È da tempo – aggiunge – che le ex Repubbliche sovietiche nell’Asia centrale, dal Kazakistan al Tagikistan, rappresentano un pericoloso incubatore di terroristi jihadisti. Si tratta di un’ampia regione dei turkmeni che, dal Kazakistan, copre l’Uzbekistan, il Kirghizistan, il Turkmenistan e il Tagikistan, penetrando a Sud Est nei territori di Cina e Afghanistan”.

Su Twitter il presidente Trump ha parlato di una persona “folle e malata” aggiungendo di non poter permettere all’Isis di entrare nel Paese dopo averlo sconfitto in Medio Oriente. A poche ore dall’attacco a New York si sono comunque svolte le tradizionali parate di Halloween (Nyt). Un “atto codardo di terrore” lo ha definito Bill de Blasio, il sindaco di origini italiane di New York City, una “tragedia orribile”, ha continuato il primo cittadino dicendo che l’atto è stato pensato per “distruggere il nostro spirito”, già messo alla prova dall’attacco terroristico dell’11 settembre 2001. Ai concittadini ha chiesto di restare “vigili” e di essere “proattivi” in questa notte di Halloween trasformatasi in tragedia. Andrew Cuomo, il governore dello Stato di New York, ha detto che al momento non sembra ci sia in atto uno schema terroristico più ampio. La polizia d’altra parte ha detto che nessun altro è ricercato.

(com.unica, 1 novembre 2017)