Le proteste delle comunità ebraiche, appello alle società di calcio e alle autorità sportive per isolare e reprimere le frange razziste e antisemite.

La Figc ha aperto un’inchiesta sugli ultrà della Lazio dopo il caso delle scritte antisemite e degli adesivi di Anna Frank con la maglia della Roma. Poiché la curva nord dell’Olimpico era chiusa per razzismo i laziali che il Giudice Sportivo aveva lasciato fuori dallo stadio erano rientrati dalla “finestra” della curva sud per un euro nel corso della partita interna contro il Cagliari e l’hanno imbrattata di adesivi razzisti: perché quella è la “casa” abituale dei nemici romanisti e gli ultrà biancocelesti hanno potuto dare sfogo a un’autentica accozzaglia dell’orrore: “Romanista ebreo”, e poi “romanista Aronne Piperno”, in riferimento al personaggio di origini ebraiche del Marchese del Grillo. E poi immagini di Anna Frank con la maglia della Roma, già comparse alcuni anni fa in giro per Roma. Il tutto con la firma del gruppo ultrà laziale degli “Irriducibili” che dovevano così dimostrare il loro disprezzo razzista nei confronti dei loro nemici (La Repubblica). Nel codice delle tifoserie organizzate della capitale “frocio” e “ebreo” sono un’offesa – ha scritto in un commento su facebook Enrico Mentana – e l’associazione con il volto della ragazzina simbolo dell’olocausto un elemento di disprezzo. “Non si vogliono offendere gay o ebrei, non si vuole sfregiare l’immagine di quel sorriso cancellato a Auschwitz; l’accostamento dovrebbe essere offensivo per i tifosi avversari.” 

Le proteste della comunità ebraica non si sono fatte attendere e con esse la richiesta di una punizione esemplare per l’atteggiamento antisemita dei tifosi laziali. “L’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane condanna in modo inequivocabile quanto accaduto allo stadio Olimpico di Roma, dove elementi della tifoseria della Lazio hanno per l’ennesima volta offeso la Memoria della Shoah e il mondo ebraico con espressioni antisemite. Contro questi personaggi chiediamo un intervento chiaro della Società Sportiva Lazio e delle autorità competenti” dichiara la Presidente UCEI Noemi Di Segni. “Quello che successo è gravissimo, non va sottovalutato e credo che ci sia bisogno di una reazione molto forte e unita di tutte le forze in campo, dalle società di calcio, al Coni, alla politica: servono atti e gesti corali” afferma la presidente della Comunità romana Ruth Dureghello. Che al presidente laziale Claudio Lotito chiede di non nascondersi e “denunciare tutti”. Il vicepresidente della Comunità Ruben Della Rocca in una nota sottolinea: “La società deve prendere provvedimenti. Per quale motivo le persone che vanno allo stadio devono fare una serie di controlli come avviene in aeroporto e poi chiunque può entrare con una foto di Anna Frank con la maglia della Roma senza subire alcuna conseguenza?”

(com.unica, 24 ottobre 2017)