[ACCADDE OGGI]

Ormai è storia acquisita quanto accaduto nella pianificazione della cosiddetta “operazione Husky”, ovvero lo sbarco in Sicilia delle truppe angloamericane e canadesi, deciso, non senza contrasti tra inglesi e americani, nell’inverno dello stesso anno 1943 a Casablanca in Marocco. La guerra aveva preso una brutta piega per le forze dell’Asse con la definitiva perdita delle posizioni in Africa e la disfatta dell’Africa Korps e sul fronte orientale le cose non andavano meglio con l’offensiva sovietica che aveva fermato l’avanzata tedesca a Stalingrado spezzando la tenace resistenza al contrattacco dell8^ Armata italiana. Ciò nonostante le sorti del conflitto erano ancora incerte permanendo l’occupazione italo-tedesca, più tedesca che italiana, di larga parte dell’Europa e dei paesi baltici. E allora perché l’attacco all’Italia con lo sbarco in Sicilia ponendo in essere la più grande operazione concertata navale aerea e terrestre mai registrata nel Mediterraneo?

La storia è ancora alla ricerca di risposte certe non trovando piena soddisfazione la tesi scritta sull’affermazione di Churchill nella sua replica a Roosevelt che voleva concentrare l’offensiva alleata verso il nord dell’Europa, anche per dare aiuto ai sovietici. Churchill affermò che era L’Italia “il ventre molle dell’Europa” ed ebbe partita vinta. Certo L’Italia non aveva brillato per capacità militari nei tre anni del conflitto, solo tre anni dell’Italia in guerra fino a quell’estate del 1943 mentre per Germania e Inghilterra gli anni erano quattro. L’Italia s’era preso un anno per riflettere perché cosciente della sua impreparazione.

E allora la domanda ritorna per i veri appassionati di storia: la scelta della grande offensiva alleata con lo sbarco in Sicilia appena quindici giorni prima del crollo del regime fascista e l’arresto di Mussolini fu solo il frutto di una strategia militare anche contrastata negli alti vertici dei comandi alleati?

Che sapeva Churchill a proposito di “ventre molle” degli intrighi tra la corona sabauda e la casa reale della sua Inghilterra. Era o no a conoscenza Churchill che già si preparavano gli incontri che porteranno a Cassibile? La storia prima o poi dirà.

Per la cronaca di quell’alba del 10 luglio 1943 ricordiamo che la più potente forza da sbarco della storia del Mediterraneo in poche ore sbarcò in Sicilia tra Gela e Pachino. In pochi giorni tutta la Sicilia fu occupata dagli eserciti alleati. Non vi fu contrasto aereo in quanto la nostra difesa aerea era quasi inesistente e non vi fu nessun ostacolo da parte delle nostre forze navali che benché all’ertate dai nostri servizi decisero di tenersi al largo e in acque sicure.

Gli americani, gli inglesi e i canadesi trovarono una Sicilia distrutta e devastata dai feroci bombardamenti che, soprattutto le forze aeree statunitensi, avevano effettuato a tappeto nei giorni precedenti lo sbarcò inaugurando la famigerata strategia del bombardamento intensivo senza distinzione tra obiettivi militari e civili. I sopravvissuti a tanta ferocia andarono incontro ai “liberatori” riconoscendo tra essi molti compaesani emigrati negli States dove erano diventati “pezzi da novanta”.

(Franco Seccia/com.unica 10 luglio 2018)