È stata pubblicata ieri la “Relazione annuale sul controllo dell’applicazione del diritto dell’UE”. Insieme alla relazione, da cui emerge un giudizio insufficiente rispetto del diritto UE da parte degli Stati membri è stato pubblicato anche il “Quadro di valutazione del mercato unico online”, che certifica come, sebbene sia stata eliminata la maggior parte degli ostacoli alla libera circolazione delle persone, dei servizi, delle merci e dei capitali, in alcuni settori si registri una situazione di stallo o, addirittura, un peggioramento. Il mercato unico UE rimane il bene più prezioso dell’Europa per milioni di cittadini e imprese e la Commissione europea è impegnata a garantire, mediante il controllo dell’applicazione delle norme del mercato unico UE, che essi possano beneficiare ogni giorno della libertà di vivere, lavorare, fare acquisti e commerciare nei 28 Stati membri.

La Relazione annuale per il 2016 indica un aumento considerevole (21%) delle procedure di infrazione aperte rispetto all’anno precedente, che hanno toccato quindi il livello massimo dell’ultimo quinquennio. Ciò desta preoccupazione perché la mancata corretta applicazione del diritto UE nega ai cittadini e alle imprese i diritti e i vantaggi sanciti dalla legislazione europea. 
Ad esempio, il pieno recepimento e la completa applicazione delle norme UE sugli appalti pubblici e sulle concessioni sono essenziali per consentire alle piccole e medie imprese (PMI) di partecipare alle gare d’appalto in modo più semplice e meno costoso. La Commissione agisce pertanto con fermezza in caso di violazioni del diritto dell’UE che ostacolano la realizzazione degli obiettivi chiave delle politiche dell’UE. Ad esempio, la Commissione si è concentrata specificamente sulla mancata istituzione o applicazione da parte degli Stati membri di sistemi di sanzioni volti a scoraggiare le violazioni della legislazione sulle emissioni degli autoveicoli da parte dei costruttori automobilistici.
Per quanto riguarda i casi di recepimento tardivo, Cipro e Belgio registrano il numero più elevato di procedure aperte, mentre il minor numero di procedure aperte si registra in Italia, Slovacchia e Danimarca. L’anno scorso il maggior numero di procedure pendenti per non corretto recepimento e/o non corretta applicazione degli atti normativi dell’UE è stato registrato in Germania e Spagna, mentre il minor numero totale di procedure aperte è stata registrato in Estonia. Il mercato interno, l’industria, l’imprenditorialità e le PMI nonché l’ambiente rimangono i settori in cui è stata avviata la maggior parte delle procedure di infrazione nel 2016. 

Per consentire ai cittadini e alle imprese di usufruire dei vantaggi del diritto UE è essenziale che gli Stati membri recepiscano le direttive europee nel loro ordinamento giuridico nazionale entro i termini che si sono impegnati a rispettare.
Nel 2016 il numero di nuove procedure d’infrazione per recepimento tardivo è quasi raddoppiato (847 casi) rispetto all’anno precedente (543 casi). La Commissione ha avviato nuove procedure di infrazione nei confronti della maggior parte degli Stati membri per il mancato recepimento delle direttive relative agli appalti pubblici e alle concessioni, ai prodotti del tabacco e alle patenti di guida. Per facilitare un tempestivo recepimento la Commissione ha continuato ad assistere gli Stati membri mediante l’elaborazione di piani di attuazione, siti web dedicati e documenti di orientamento, nonché mediante lo scambio delle migliori pratiche in riunioni di gruppi di esperti.
L’anno scorso la Commissione ha deferito tre casi alla Corte di giustizia dell’Unione europea, chiedendo l’applicazione di sanzioni pecuniarie: due contro il Lussemburgo e uno contro la Romania

Quadro di valutazione del mercato unico 2017
Il quadro di valutazione del mercato unico online offre una panoramica precisa dello stato di attuazione delle norme del mercato unico UE. 

Esso valuta come gli Stati membri dell’UE applicano tali norme e individua le lacune che richiedono un’intensificazione degli sforzi dei paesi dell’UE.
In funzione dei risultati conseguiti nel 2016 in merito a una serie di strumenti di governance e di settori, agli Stati membri sono stati assegnati cartellini verdi (superiori alla media), gialli (nella media) e rossi (inferiori alla media). 
Oltre alla valutazione del rispetto del diritto del mercato unico da parte degli Stati membri, il quadro di valutazione indica il supporto offerto a cittadini e imprese mediante vari strumenti UE di informazione generale, risoluzione pratica dei problemi e ricerca di lavoro (portale La tua Europa, La tua Europa – Consulenza, Solvit, EURES). Il quadro di valutazione monitora anche l’apertura degli Stati membri agli scambi e agli investimenti e gli sforzi più generali di apertura di settori come gli appalti pubblici, le qualifiche professionali o i servizi postali.
Tenendo conto di tutti i settori valutati, i paesi che hanno ottenuto i risultati migliori sono Austria, Danimarca, Estonia, Lituania, Malta e Slovacchia.

La Commissione agisce in risposta alle denunce dei cittadini
I cittadini, le imprese, le ONG e altre parti interessate possono segnalare violazioni presunte del diritto UE mediante un modulo di denuncia online accessibile tramite il portale Europa alla sezione Diritti e opportunità. Nel 2016, nella maggior parte dei casi le denunce presentate riguardavano la giustizia e i diritti dei consumatori, l’occupazione, il mercato unico UE e questioni attinenti al settore industriale e alle PMI. Nel quadro del modulo di denuncia, SOLVIT può aiutare i cittadini e le imprese a risolvere i problemi incontrati con una pubblica amministrazione di un altro paese dell’UE. 

(aise, 7 luglio 2017)