È stato presentato a Roma, nella sede dell’Anci il rapporto annuale Sprar per il 2016. La rete Sprar (Sistema di protezione richiedenti asilo e rifugiati) punta a costruire una cultura dell’accoglienza di qualità, superando logiche di mero sostegno punta all’integrazione, unica dimensione che può restituire dignità ai titolari di protezione internazionale ed essere una risorsa per il territorio. Accoglienza diffusa su tutto il territorio, quindi, “anche se di fronte ad arrivi consistenti e imprevisti il sistema viene messo a dura prova”, questa è la strada da seguire “in stretta collaborazione tra sindaci e prefetti”, ha detto il capo dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione Gerarda Pantalone. Visione confermata dal delegato Anci all’Immigrazione e sindaco di Prato Matteo Biffoni, che ha parlato di “dialogo imprescindibile tra prefetture e sindaci”, chiamati tutti a far parte del sistema per un’accoglienza e integrazione di qualità.

Questi i numeri del rapporto
652 i progetti, 26.012 i posti di accoglienza, circa 1000 i comuni coinvolti. Sono alcuni dei numeri pubblicati nel Rapporto, presentato dalla direttrice del Servizio centrale dello Sprar Daniela Di Capua e dal presidente di Cittalia Leonardo Domenici.
I beneficiari dello Sprar (Sistema di protezione richiedenti asilo e rifugiati), accolti grazie ai progetti finanziati dal Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo (Fnpsa), nel 2016 sono stati complessivamente 34.528.
Esclusi i migranti che sono transitati in più progetti, il numero effettivo è 34.039.
Tra questi sono in aumento le donne: 4.554, pari al 13,4% del totale effettivo, percentuale che nel 2015 era al 12%. È aumentato anche il numero dei minori non accompagnati accolti, 2.898 rispetto ai 977 nel 2015, grazie all’ampliamento dei progetti di accoglienza, 35 in più quelli attivati nel 2016. 
Nigeria (16,4%), Gambia (12,9%), Pakistan (11,7%), Mali (9,3%), Afghanistan (8,7%) e Senegal (6,3%) sono i Paesi dai quali proviene la maggior parte dei beneficiari.
Lazio e Sicilia sono le due regioni con il maggior numero, oltre il 19%, di migranti beneficiari dello Sprar, seguite da Calabria (10%), Puglia (9,7%), Lombardia (6,2%), Emilia Romagna (5,4%), Piemonte (5,2%) e Campania (5,1%), mentre nelle altre regioni il numero delle persone accolte è al di sotto del 3,5 %.

(com.unica, 2 luglio 2017)