Nonostante i segnali deboli della crescita americana, la Federal Reserve ha alzato i tassi di un quarto di punto, per la seconda volta in tre mesi, confidando in una pronta ripresa dell’economia e del mercato del lavoro (Reuters). Ma i deludenti dati americani su vendite al dettaglio e inflazione e il ribasso del petrolio a causa delle scorte di greggio americane scese meno delle attese hanno pesato sulle Borse e sul dollaro, ai minimi da 9 mesi (IlSole24Ore). Piazza Affari ha chiuso le contrattazioni in calo dello 0,6% nell’indice FTSE MIB con il calo dei petroliferi (-2,7% Tenaris, -1% Eni) e il dietrofront delle banche visto lo scenario con tassi ancora bassi che si va profilando (-2,4% Ubi e -2,1% Unicredit). Tonfo per Fiat Chrysler (-3%) dopo le indiscrezioni di uno studio della West Virginia University che evidenzierebbe le discrepanze tra le emissioni dei veicoli Fca in laboratorio e in strada. Il dollaro, in attesa delle indicazioni della Fed su politica monetaria e congiuntura Usa, è tornato ai minimi da settembre rispetto all’euro: il cambio euro/dollaro si è attestato a 1,1275 sfiorando quota 1,13.

Per oggi è attesa oggi anche la decisione della Bank of England sui tassi di interesse. Sempre a Londra, il Cancelliere dello Scacchiere Philip Hammond e il governatore della BoE Mark Carney terranno un discorso agli operatori della City sulle prospettive economiche del Paese in vista di Brexit. Intanto il gruppo Inditex-Zara festeggia la chiusura del primo trimestre dell’anno con ricavi in crescita del 18%.

(com.unica, 15 giugno 2017)