Nuove critiche alla Cancelliera tedesca, Angela Merkel, questa volta via Twitter, da parte del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump: “Abbiamo un deficit commerciale enorme con la Germania. Inoltre loro pagano molto meno rispetto a quello che dovrebbero per la Nato e le forze armate. Questo è negativo per gli Stati Uniti. Tutto questo cambierà”. Per il socialdemocratico Martin Schulz Trump sarebbe un “distruttore dei valori occidentali”. Merkel invece prova a ricucire, forse consapevole che il rischio dello strappo sia reale, con un conseguente indebolimento dell’Occidente nel suo complesso. L’Europa lontana dall’America e indebolita dalla Brexit infatti difficilmente potrebbe trovare la forza per affrontare da sola le grandi sfide che incombono all’orizzonte. Come sottolinea oggi il Corriere da sola non sarebbe in grado di affrontare le tensioni in Siria, in Libia, in Ucraina, in Iran, in Turchia, di resistere alle pressioni di Vladimir Putin. Per non parlare della gestione della crisi dei rifugiati e dei migranti. Oltretutto una posizione di equidistanza fornirebbe a Putin un grande vantaggio per estendere le sue pressioni nei confronti della Ue e, tanto per fare un esempio, le sanzioni contro la Russia per l’annessione della Crimea avrebbero una breve durata.

Le prove di dialogo certo non mancano e il ministro per il Commercio Usa, Wilbur Ross, ha annunciato di essere “pronto a riprendere” i negoziati con l’Ue sul trattato di libero scambio Ttip. Sul tema del cambiamento climatico Trump sembra propenso a fare qualche concessione e ha detto di voler rivalutare il ruolo leader degli Usa in questa sfida. Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, ha ribadito proprio ieri l’importanza degli accordi di Parigi (Bbc).

Gli ostacoli da fronteggiare per il presidente americano sono in questo momento soprattutto sul fronte interno. Ieri si è dimesso il capo della comunicazione della Casa Bianca, Mike Dubke. Era stato scelto dall’amministrazione Trump a marzo per ridare slancio alla strategia mediatica del presidente lo scorso marzo (Politico). Ed è ancora caldo il Russiagate. Chiamato a testimoniare sui rapporti tra Trump e Mosca dal Congresso, uno degli avvocati del presidente americano, Michael Cohen, si è rifutato di collaborare. Secondo la Cnn, intanto, i russi avrebbero discusso di un possibile ricatto ai danni di Trump per alcune sue intercettazioni telefoniche del 2016 per influenzare l’Amministrazione.

(com.unica, 31 maggio 2017)