Il prossimo 24 maggio verrà presentata a Casina dei Vallati, sede del Museo della Shoah a Roma, la mostra “Sport, sportivi e giochi olimpici nell’Europa in Guerra”, ideata e curata dal Mémorial de la Shoah di Parigi per approfondire il rapporto tra sport e dittatura negli anni Trenta e Quaranta.
La mostra è promossa dalla Fondazione Museo della Shoah e realizzata in collaborazione con C.O.R. Creare Organizzare Realizzare con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del CONI Comitato Olimpico Nazionale Italiano, della Regione Lazio, di Roma Capitale, della Comunità Ebraica di Roma e dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
Interveranno Mario Venezia – Presidente della Fondazione Museo della Shoah di Roma, Paolo Masini – Vice Presidente Fondazione Museo della Shoah e Consigliere del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini nel Progetto Migrarti, Bruno Boyer, Responsabile Relazioni Internazionali del Mémorial de la Shoah di Parigi, e Laura Fontana -Responsabile per l’Italia del Mémorial de la Shoah di Parigi.
Non fu solo la Germania nazista di Hitler a servirsi dello sport e della concezione del corpo come affermazione di superiorità e di identità collettiva. Anche l’Italia fascista e la Francia di Vichy, insieme al resto dell’Europa occupata, riuscirono ad associare alla pratica sportiva le teorie razziste che si erano diffuse del primo Dopoguerra.

(com.unica, 22 maggio 2017)