“L’immagine dell’edizione numero trenta è un libro che scavalca un muro: non è, chiaramente, di questi tempi, un’immagine neutrale. Non è un’immagine oleografica, perché la cultura – per chi la intende come la intendiamo noi – non è un oggetto da mettere in vetrina ma una forza viva, trasformativa, che modifica il paesaggio circostante, che qualche volta cambia addirittura le carte in tavola, o le regole del gioco, che non ti lascia come ti aveva preso, che ti consente di fare esperienza”. È con queste parole che il direttore editoriale Nicola Lagioia ha battezzato il suo primo Salone Internazionale del Libro di Torino, l’edizione numero trenta della manifestazione che dal 18 al 22 maggio 2017 celebra il prestigioso traguardo “anagrafico” scavalcando il perimetro della tradizionale e sempre vasta offerta editoriale per sconfinare in una programmazione culturale a tutto tondo che caratterizzerà per cinque giorni l’intero territorio cittadino.

I numeri offrono la prima panoramica di ciò che avverrà nei 45 mila metri quadri di superficie espositiva dei padiglioni del Lingotto Fiere: circa 11 mila i metri quadri commerciali (il 10% in più dello scorso anno) allo stato attuale occupati da 424 titolari di stand (nel 2016 erano 338), a cui si sommano i 9 stand dei progetti speciali. Complessivamente il trentesimo Salone del Libro propone ad oggi 1.060 case editrici, dando vita a un programma che conta circa 1.200 appuntamenti disseminati nelle 30 sale a disposizione del pubblico, che vanno dai 600 posti della più grande, la Sala Gialla, ai 20 dei laboratori didattici. Il totale delle case editrici è rappresentato dalle 390 con stand proprio, da altri 360 editori italiani e stranieri ospitati da stand di colleghi, dalle presenze di 10 fra case discografiche ed editori musicali accolti nell’area ad essi dedicata e da quelle inserite nei 12 spazi regionali di Piemonte, Toscana (regione ospite), Basilicata, Calabria, Friuli, Lazio, Marche, Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria e Valle d’Aosta, oltre all’area di Matera 2019, e nei tre stand internazionali di Cina, Romania e Marocco, che insieme accolgono all’incirca ulteriori 300 realtà editoriali dei loro territori.

Ispirato nelle sue sezioni tematiche dal filo conduttore “Oltre il confine“, come recita il titolo di quest’anno, magistralmente illustrato da Gipi nell’immagine guida, il programma intessuto per l’edizione 2017 da Nicola Lagioia con i quattordici consulenti del Salone e lo staff della Fondazione per il Libro, si apre verso nuove dimensioni sia in termini di contenuti, sia dal punto di vista degli spazi fisici e degli orari, caratterizzando in tal senso la consueta passerella di grandi autori e protagonisti della scena culturale italiana e internazionale. Varcando la soglia del trentesimo Salone del Libro di Torino sarà il pubblico stesso ad essere condotto “oltre il confine”: per scoprire il volto autentico degli Stati Uniti con la sezione “Another side of America”; per incontrare donne che stanno cambiando il mondo, protagoniste di “Solo noi stesse”; per lasciarsi sorprendere dai reading di “Festa Mobile”; per affacciarsi sul futuro con gli appuntamenti de “L’età ibrida”; per conoscere l’Italia che risorge dal terremoto, ospite della programmazione “Il futuro non crolla”; per riconsiderare il vero valore del cibo e dell’alimentazione negli spazi di “Gastronomica”; per imbattersi nell’arte e nell’illustrazione di grandi maestri con “Match. Letteratura vs Arte”; per confrontarsi con la letteratura di frontiera dei “Romanzi Impossibili”; per trovare settantuno festival culturali italiani riuniti nel “Superfestival”; per farsi trasportare dalle sonorità dello spazio “Music’n’Books”; per assaporare la quiete autentica entrando dentro “L’isola del silenzio”; per far crescere i propri figli e nipoti con un libro in mano grazie al “Bookstock Village”; per superare i confini della fantasia con le iniziative per Tolkien e King. Ma ancora, per udire le mille lingue della letteratura mondiale, per celebrare grandi personaggi ed eventi del passato di cui ricorrono gli anniversari, per fermarsi ad ascoltare l’autore più amato, per approfondire gli argomenti di chi ha fatto dell’editoria il proprio mestiere.

E poi, per vivere l’evento al di là dei padiglioni del Lingotto e dei suoi orari di apertura, perché il Salone si dilata popolando l’intero territorio cittadino con un fitta serie di incontri, concerti, reading, esibizioni, feste ecc. per animare ogni giorno e fino a tarda sera le sedi più suggestive del capoluogo subalpino. È il programma del Salone Off, che mai come quest’anno, in cui il Salone chiude i battenti alle ore 20, diventa un elemento integrante del programma della manifestazione, invadendo Torino ed espandendosi in altre 15 località del territorio provinciale e regionale. Oltre 150 luoghi coinvolti nei modi più disparati: alcune sono sedi insolite, come quelle occupate dal programma esterno di “Festa Mobile” (fra i tanti, la mongolfiera di Borgo Dora o il Sommergibile Andrea Provana al Parco del Valentino), oppure vere e proprie sedi distaccate del Salone come l’area dell’Ex-Incet per i concerti serali. Fra gli eventi fuori sede anche le “Narrazioni Jazz” organizzate con la Città di Torino, il cui concerto della serata di mercoledì 17 maggio all’Auditorium del Lingotto inaugurerà il Salone con “Jass. Ovvero quando il jazz parlava siciliano”.

Il Salone va “oltre confine” arrivando sino agli Istituti Italiani di Cultura di Parigi, Londra, Berlino, Bruxelles, Oslo e New York, dove si terranno serate di reading in omaggio alla letteratura del nostro Paese e di celebrazione per il traguardo della manifestazione torinese. Senza dimenticare l’Ibf – International Book Forum, l’area professionale per la compravendita dei diritti editoriali, che occuperà quest’anno le sale del Museo Carpano di Eataly dove i 370 gli operatori dell’editoria ad oggi iscritti – di cui 128 stranieri da 29 Paesi, daranno vita a contrattazioni e appuntamenti commerciali. Ad essi si aggiunge la presenza di 40 realtà italiane e internazionali del comparto dell’audiovisivo di Book to Screen, sezione che Ibf dedica alle produzione televisive, cinematografiche e new media, con alcuni dei marchi più importanti del settore a livello mondiale.

Tra gli ospiti di questa trentesima edizione Daniel Pennac, Luis Sepúlveda, Roberto Saviano, Annie Ernaux, passando per Amitav Ghosh, Alicia Giménez Bartlett, Corrado Augias e Luciana Littizzetto. Insomma non mancheranno le occasioni per incontrare di persona scrittori italiani e stranieri “di culto” per molte generazioni. Dopo 17 anni di assenza dal Salone del Libro, torna lo scrittore francese Daniel Pennac che, in occasione dell’uscita in Italia de “Il caso Malaussène”, presenta il nuovo capitolo del ciclo di Belleville in un dialogo con Stefano Montefiori. Proprio il Salone torinese fu la sede in cui vent’anni fa, per l’esattezza il 26 maggio 1997, l’autore dichiarò davanti a un pubblico incredulo: “Non scriverò mai più dei Malaussène”. Ne seguì ancora una puntata con “La passione secondo Thérèse” nel 1999, ma quello fu poi davvero l’ultimo volume della serie per molti anni, fino all’uscita in Francia di questa nuova pubblicazione. Francese di nascita anche un’altra scrittrice molto amata dal pubblico italiano: Annie Ernaux, che partendo dal suo recente Memoria di ragazza, si confronterà con Daria Bignardi su un’età, quella della scoperta della sessualità, fragile e luminosissima, e su come la letteratura possa descriverla senza menzogne. La ritroviamo, in un secondo momento, protagonista dell’intensa interpretazione del libro che l’ha rivelata ai lettori italiani, “Il posto”, attraverso la voce unica di Sonia Bergamasco. Lo scrittore cileno Luis Sepúlveda dialogherà con la collega argentina Elsa Osorio nel cui ultimo libro “Doppio Fondo” si fondono le testimonianze di alcune tra le pagine più cupe della storia sudamericana e la tradizione di genere noir. Sepúlveda sarà poi relatore dell’appuntamento “Vivere per qualcosa” con Carlo Petrini: un dialogo a due voci sull’urgenza di questioni sociali come lo sviluppo sostenibile, l’attenzione all’ambiente, le politiche di solidarietà, presupposti alla ricerca della felicità.

Un approfondimento a parte meritano gli Stati Uniti, Paese ospite d’onore di questa 30° edizione del Salone con i suoi autori protagonisti. “L’America ha un’incredibile capacità di storicizzare il passato prossimo”, scriveva Umberto Eco in “Sette anni di desiderio”. Probabilmente è così, se è vero che sono già storia eventi che solo qualche mese fa affollavano le cronache dei media, come l’elezione di Donald Trump o il Nobel per la letteratura a Bob Dylan. Gli Stati Uniti, fra i loro molti primati e le altrettante contraddizioni, restano nell’immaginario collettivo il luogo del “grande sogno”, la terra delle opportunità e delle conquiste. Ma, al di là degli stereotipi e dei ruoli geopolitici, qual è il vero volto di questo grande Paese? Il Salone del Libro di Torino andrà anche in questo caso “oltre il confine” per esplorare la società “stelle e strisce” con gli approfondimenti della sezione “Another side of America” che eredita la tradizionale presenza del paese ospite della manifestazione.

Le voci che condurranno il pubblico del Salone lungo questo inedito coast to coast saranno quelle del Premio Pulitzer Richard Ford, nell’occasione in dialogo con Sandro Veronesi per presentare l’uscita in Italia del suo nuovo libro, di Jonathan Lethem che arriva grazie alla collaborazione con La Milanesiana, di Alan Friedman attraverso il suo libro “Questa non è l’America”, di Brian Turner a confronto con Giuseppe Culicchia, di Bruce Sterling con le sue visioni cyberpunk, dell’autrice di “Future Sex”, Emily Witt, della poetessa Claudia Rankine, di Chris Bachelder, mentre Daria Bignardi ci guiderà al di là della frontiera col Canada per incontrare Miriam Toews. E poi ci sono gli omaggi ad alcuni simboli della letteratura statunitense, come Kent Haruf, Stephen King, Allen Ginsberg e il genere hard boiled. Dagli Usa si sconfina invece verso sud, oltre il perimetro messicano, con l’incontro “I narcos mi vogliono morto” che vede protagonista padre Alejandro Solalinde, prete di strada, nemico dei narcotrafficanti e impegnato nella difesa della dignità dei migranti latinos di transito dal Messico agli States. Costretto a una vita sotto scorta, Alejandro Solalinde è un modello di impegno e di integrità e al Salone interverranno con lui, in occasione della pubblicazione del suo libro, Lucia Capuzzi, Moni Ovadia, padre Alex Zanotelli. Un evento speciale viene invece dedicato a Furore di John Steinbeck, frutto della partnership fra Scuola Holden, Salone del Libro e Feltrinelli: un reading-spettacolo ideato e portato in scena da uno scrittore e un musicista: Alessandro Baricco e il leader dei Baustelle, Francesco Bianconi propongono l’anteprima di una performance inedita. Infine, all’interno dell’area espositiva del Lingotto troverà posto la Libreria a Stelle e Strisce, uno spazio curato dalle case editrici indipendenti Europa Edition e Other Press: qui, oltre agli editori, la possibilità di conoscere i librai indipendenti statunitensi Skylight Books di Los Angeles, Changing Hands Bookstore di Phoenix e Porter Square Books di Boston.

(aise, 18 maggio 2017)