Sono aperte fino alle 19 (e fino alle 20 nelle maggiori città) le urne per il ballottaggio delle presidenziali. I francesi all’estero hanno già cominciato a votare, affrontando anche lunghe code. Tutti i sondaggi danno in testa Emmanuel Macron, che in caso di vittoria festeggerà con i suoi sostenitori nella piazza di fronte al Louvre. Ma il 60% dei francesi dichiara che lo voterà solo “in mancanza di meglio”. Nelle ultime schermaglie prima del voto Marine Le Pen ha descritto il rivale come l’alfiere dell’«uberizzazione» della Francia. Uber intesa un po’ come metafora della precarietà, della frammentazione sociale, del trionfo mercatista, sottolinea oggi sul Corriere Aldo Cazzullo, autore di una lunga intervista alla candidata del Front National.

Come per il primo turno, la Francia ha schierato 50 mila gendarmi e 7 mila militari. Per proteggere gli 896 seggi di Parigi, la capitale ha chiamato anche guardie di società private. Ieri il presidente uscente Hollande ha promesso una risposta agli attacchi hacker contro il candidato di En Marche (BBC). La commissione nazionale di controllo della campagna presidenziale ha diffidato i media dal «dar conto dei contenuti» dei file pubblicati dagli hacker, ricordando che «la diffusione di false informazioni è passibile di essere perseguita a norma di legge», scrive oggi La Stampa. Dietro alla sottrazione di nove gigabyte di email dal comitato elettorale di Macron ci sarebbero gli hacker di Apt28/Pawn Storm/Fancy Bear, ossia del servizio segreto militare russo. Ma a diffondere per primi il leak sui su Twitter sono stati gli account della alt-right, la destra americana pro Trump.

(com.unica, 7 maggio 2017)