A due giorni dal voto di domenica, la Francia deve far fronte a un nuovo attacco terroristico. Ieri sera un uomo è sceso con un kalashnikov da un’auto e ha sparato contro una camionetta della polizia sugli Champs Elysées a Parigi. Un agente è morto e altri due sono stati feriti gravemente, prima che l’assalitore fosse colpito a morte. Nell’attacco è rimasto ferito leggermente anche un turista straniero. L’attacco è avvenuto davanti a uno negozio di “Marks & Spencer”, grande magazzino britannico. Secondo le prime informazioni, l’uomo era noto ai servizi segreti francesi. Già nel 2001, l’assalitore degli Champs-Elysées aprì il fuoco su un agente, ferendolo gravemente: è quanto riferiscono fonti giudiziarie citate da BFM-TV. L’uomo fu condannato a diversi anni di carcere, poi schedato con la lettera S, che indica gli individui radicalizzati a rischio. Era nato 39 anni fa a Livry-Gargan, in Seine-Saint-Denis, la banlieue nord di Parigi.

L’Isis ha rivendicato l’attacco già in serata. L’agenzia Amaq, legata allo Stato Islamico, ha riferito con un testo diffuso prima su Telegram e su Twitter che l’attacco è stato compiuto da “combattenti” dell’Isis, uno dei quali viene individuato in Abu Yusuf al Beljiki, ovvero “il belga”. Lo riferisce il Site. Si tratta di una rivendicazione anomala, arrivata a tempo di record, appena due ore dopo l’attentato. Ci si chiede se questa rapidità è dovuta alla necessità di trarre maggiore visibilità mediatica da un attacco sferrato a poche ore dal voto, anche a costo di svelare informazioni preziose per l’intelligence (Corriere). Le prossime ore saranno decisive per comprendere cosa sta accadendo ma è chiaro come la vicinanza temporale con le elezioni presidenziali possa aver indotto Isis a cambiare strategia. 

Non c’è dubbio che ora la paura sarà un elemento chiave che influenzerà l’andamento delle elezioni L’attacco è avvenuto mentre gli undici candidati per la corsa all’Eliseo partecipavano all’ultimo dibattito televisivo pre-voto, a “L’Émission politique” sul canale France 2, in cui ognuno aveva 15 minuti per provare a convincere gli elettori. Marine Le Pen, François Fillon e il candidato socialista Benoît Hamon hanno cancellato gli eventi di oggi, ultimo giorno di campagna elettorale.

(com.unica, 21 aprile 2017)