Si chiamava Khalid Masood, cittadino inglese di 52 anni, l’attentatore che ha ucciso quattro persone e ne ha ferite una quarantina a Londra, prima di essere freddato dalla polizia. Era noto alle forze dell’ordine per vari precedenti di violenza ed era finito nel mirino degli 007, ma non si sospettava potesse organizzare attacchi terroristici (Ft).

L’Isis ha rivendicato l’attentato attraverso la sua agenzia stampa Amaq, ma non è dimostrato che il Califfato abbia partecipato alla pianificazione (Reuters). La polizia ha arrestato sette persone a Birmingham, dove Masood viveva, lontano dalla moglie e dai tre figli (Corriere). Intanto, in un discorso al Parlamento il premier Theresa May ha rassicurato i cittadini: “Non ci facciamo intimorire” (Independent). La crisi fa passare così inevitabilmente in secondo piano l’avvio dei negoziati su Brexit. La stessa May, che subito dopo l’attentato era stata subito trasportata in un luogo sicuro dopo la sospensione della seduta parlamentare ha affermato che il livello di minaccia terroristica nel paese resta “molto probabile” ma non verrà alzato dopo questo attacco, da lei definito “malato e depravato” (Sky News). “Non ci faremo intimidire dai terroristi”, ha detto in un videomessaggio su Twitter il sindaco di Londra Sadiq Khan. Da tutto il mondo sono arrivati messaggi di solidarietà e preghiera a Londra e alla Gran Bretagna (Bbc). I londinesi lanciano l’hashtag #WeAreNotAfraid che diventa subito virale.

Sul fronte della lotta al terrorismo jihadista arriva una novità dal Belgio: la polizia belga ha arrestato l’uomo che ieri, al volante della sua auto, è entrato a tutta velocità nel centro pedonale di Anversa, senza fare vittime. Si tratta di un 39enne francese di origine nordafricana. Secondo le autorità del Paese potrebbe essere un atto terroristico, mentre per quelle francesi l’uomo è solo uno sbandato.

(com.unica, 24 marzo 2017)