Prosegue la visita in Cina del presidente della Repubblica Mattarella, che rappresenta un nuovo capitolo importante nelle relazioni diplomatiche tra Roma e Pechino. Rivolgendosi al presidente cinese Xi Jinping, il capo dello Stato ha detto che l’Italia “ha sempre sostenuto l’utilità di una condivisa responsabilità internazionale per costruire la pace”, e ha affermato al tempo stesso di condividere “un’azione collettiva che imprima maggiore efficacia ai processi di governance dell’economia mondiale e che possa, tra l’altro, contribuire a ridurre distorsioni, ormai non più tollerabili, prima fra tutte l’ineguale distribuzione del reddito, causa principale del fenomeno delle migrazioni, che ha assunto, nell’ultimo periodo, una dimensione globale e drammatica”. Mattarella ha anche definito “incoraggianti” le rassicurazioni di Xi Jinping “circa l’impegno della Cina a proseguire una politica di progressiva apertura economica e la riaffermata disponibilità a facilitare sempre più l’accesso degli operatori esteri al mercato cinese”. Per l’Italia ed il suo tessuto imprenditoriale “si tratta di questioni particolarmente rilevanti”.

“Il livello di interscambio raggiunto, la sua diversificazione e la fiorente collaborazione bilaterale sul piano industriale evidenziano il crescente grado di collaborazione esistente tra i nostri sistemi economici”, ha osservato il capo dello Stato. “Cina e Italia – nella diversità delle rispettive dimensioni, della struttura produttiva e delle sfide con cui si confrontano – sono, sotto il profilo della centralità che l’export riveste nelle rispettive economie, assai simili”. L’augurio di Mattarella è che “proseguano sempre più iniziative congiunte e che, in un futuro prossimo, vi sia ancora più Cina in Italia e più Italia in Cina”.
“L’Italia può presentare esperienze e conoscenze in settori di grande interesse per la Cina, quali la sicurezza alimentare, la salute, le tecnologie ambientali, l’urbanizzazione sostenibile, la logistica e i trasporti, l’aerospazio”, ha continuato Mattarella. “Settore pubblico e imprese sono chiamate a operare, in entrambi i Paesi, per utilizzare al massimo le potenzialità esistenti, al fine di favorire relazioni economiche intense, e sempre più equilibrate e mutualmente vantaggiose in questi e in altri settori”, come è accaduto sul piano degli investimenti con “la rilevante crescita di flussi cinesi indirizzati, negli ultimi anni, verso l’Italia” a testimonianza di un “accresciuto apprezzamento” verso le “opportunità di crescita offerte dal “sistema Italia” e della fiducia riposta nelle riforme promosse”.

Mattarella ha inoltre ribadito il “massimo interesse per l’iniziativa “One Belt, One Road” e”, ha aggiunto, “siamo convinti che il sistema di porti e logistica italiano offra alla Cina la possibilità di completare, nel modo più efficiente e conveniente possibile, l’ultimo, prezioso tratto di questa “Nuova Via della Seta” fino al cuore dell’Europa. Il sistema portuale italiano rappresenta, del resto, un’eccellenza anche per il potenziale di espansione verso l’Europa Centrale e Orientale”. A quasi cinquant’anni dall’avvio di relazioni diplomatiche tra la Repubblica Popolare Cinese e la Repubblica Italiana, oggi, ha proseguito “compiamo un nuovo passo per l’ulteriore intensificazione dei nostri rapporti sul fronte economico e culturale”. “Lo spirito di quei giorni deve guidare questa nuova fase, questo salto di qualità delle nostre relazioni, ben testimoniato dall’intensificarsi dei rapporti e delle visite ad alto livello avvenuto in questi ultimi anni”.

Mattarella ieri ha tenuto una lectio magistralis all’Università “Fudan” di Shanghai, seconda tappa della sua visita ufficiale in Cina che lo porterà anche a Chongqing e Xi’an. “Una cultura, quella cinese, che, dovremmo sempre tenerlo a mente, l’Occidente ha conosciuto ancor prima dell’epoca dei primi viaggi che hanno caratterizzato l’era che convenzionalmente, in Europa, definiamo “delle grandi scoperte” e che portò alla colonizzazione delle Americhe”, ha ricordato Mattarella. “Le civiltà dell’Europa e della Cina sono venute a contatto ben prima. Si sono incontrate grazie a quella che venne definita la “Via della Seta”, o grazie – più precisamente – alle molte vie che, in un senso e nell’altro, consentivano gli scambi, alimentando il desiderio di sapere e la curiosità reciproca e, con essi, nutrivano una nascente osmosi tra due universi resi lontani da distanze che – soltanto sino a non molto tempo or sono – apparivano – ed effettivamente erano – quasi insormontabili”.

(com.unica, 25 febbraio 2017)