Dopo le accuse dei servizi di intelligence secondo cui Vladimir Putin ha organizzato una “campagna” per influenzare le elezioni americane, Donald Trump passa al contrattacco: “Solo gli stupidi pensano che avere buoni rapporti con la Russia sia un male” (Bloomberg). Rimane pur sempre l’evidenza delle attività informatiche partite da Mosca volte a destabilizzare la campagna elettorale della candidata democratica e non solo: gli hacker hanno compromesso anche gli account email di vari democratici. La strategia seguita – descritta in un report – ha fatto ricorso al classico invio di mail fraudolente, che fingono di provenire da un servizio noto all’utente invitando o a cliccare su un link infetto o a introdurre le credenziali della propria posta.  Tra gli hacker maggiormente indiziati spicca una donna di cui si parla molto in questi giorni: Alisa Shevchenko. È su Twitter con il profilo @badd1e, e a lei è riconducibile la società di sicurezza informatica Zorsecurity, utra quelle sanzionate da Obama perché considerate strumenti del Gru (l’intelligence militare russa). Alisa, scrive oggi il Corriere, è considerata dagli analisti un genio della cyberwar. Lei stessa però ha smentito in un’intervista al Guardian, concessa attraverso una mail protetta da un programma di crittografia, di agire per conto di Putin. Dopo aver spiegato di star scrivendo da «un posto in campagna a poche ore da Bangkok», Alisa ha commentato quanto la questione degli hackeraggi russi stia generando «un alto tasso di isteria nel mondo».

 Il Cremlino per ora non ha voluto commentare ufficialmente le accuse che arrivano dagli Usa. Margarita Simonyan, direttrice di RT, emittente controllata dal governo russo, attacca: “I dati della Cia sono vecchi e/o non corretti. Siamo molto delusi da come l’establishment europeo rinuncia ai propri principi, dei quali abbiamo sentito parlare per decenni, i principi insegnati alla Russia per decenni. E ora vediamo che questo sacro principio della libertà di parola si è rivelato inutile e spaventoso per gli stessi europei. E questo è molto triste”.

Ora si affaccia il timore che la Russia possa cercare di influenzare anche le elezioni che si svolgeranno in Europa quest’anno. A cominciare dalla Germania dove i servizi segreti hanno già segnalato che sembra essere già partita un’offensiva anti-Merkel a base di bufale (Guardian).  Il capo del servizio segreto interno di Berlino – ricorda oggi il Corriere – ha fatto sapere che i materiali pubblicati la scorsa estate da Wikileaks sono il frutto degli stessi hacker russi che hanno sottratto al Democratic National Committee americano durante le elezioni presidenziali. L’obiettivo è quello di suscitare in Germani incertezza politica, indebolendo la cancelliera Merkel e creando le condizioni ideali perché non venga rieletta.

(com.unica, 8 gennaio 2017)