Il ministero dell’interno ha inviato una lettera di richiamo ai prefetti perché i profughi vengano distribuiti in tutti i Comuni: 2,5 migranti ogni mille abitanti per evitare “enclave etniche con numeri troppo alti di richiedenti asilo”. Parallelamente il ministro Marco Minniti rinnova l’accordo bilaterale con la Tunisia per il controllo delle coste e il rimpatrio degli irregolari. Anche il ministro degli Esteri Angelino Alfano, intervistato dalla Stampa, mette al primo posto in agenda la cooperazione internazionale, dai migranti al terrorismo.

Sedata la protesta nel centro di accoglienza di Cona (Ve), è stato disposto il trasferimento di circa cento migranti in altre strutture presenti in Emilia Romagna (Repubblica). 

La cooperativa Ecofficina Edeco di Padova, che gestisce la struttura veneta e negli ultimi anni ha decuplicato il suo fatturato, è indagata per truffa, falso e maltrattamenti. Le condizioni dei migranti, che vivono in camerate sovraffollate e al freddo, sono state documentate da un reportage pubblicato oggi da La Stampa. Una situazione che ormai sta sfuggendo di mano alle autorità: lo Stato prima accoglie i migranti, poi li forma, in alcuni casi li aiuta a trovare un lavoro, infine li trasforma in fantasmi condannandoli alla clandestinità. Dietro la stretta sugli irregolari annunciata dal Viminale si nasconde un cortocircuito che impedisce a migliaia di profughi di costruirsi una vita in Italia. Anche se ci sono aziende pronte ad assumerli.  

(com.unica, 4 gennaio 2016)