Amaq news agency, l’agenzia di stampa dell’Isis,  ha rivendicato l’attacco di lunedì sera a Berlino, in cui un camion è piombato sulla folla ai mercatini di Natale uccidendo 12 persone e ferendone 48. “È una vendetta per gli attacchi in Siria”, è scritto sulla rivendicazione. Ma ancora non c’è un colpevole: il killer è armato e in fuga. Il ragazzo pakistano fermato subito dopo l’attentato è stato rilasciato. Il 23enne richiedente asilo, arrivato in Germania nel febbraio scorso, ha sempre negato qualsiasi coinvolgimento e la polizia ha dichiarato ieri in giornata di aver arrestato “l’uomo sbagliato”. A bordo del camion viaggiava anche un’altra persona, di nazionalità polacca, uccisa da un colpo di pistola.

Appena diffusa la notizia del fermo del profugo pakistano la cancelliera Angela Merkel aveva dichiarato: “I responsabili saranno colpiti duramente. Sarebbe difficile da tollerare se si confermasse che a compiere questo atto è stata una persona che ha chiesto protezione e asilo in Germania”, ma “continueremo a sostenere le persone che chiedono di integrarsi nel nostro paese”. Ora però la Germania è diventata un chiaro target terroristico, e le porte tedesche potrebbero molto probabilmente chiudersi, scrive Joseph Joffe sul Guardian. Il Corriere riporta la notizia di un blitz alle 4 del mattino, effettuato dalle unità speciali della polizia in un hangar dell’ex aeroporto di Tempelhof: qui profughi sono “già colpevoli”.

Tra i dispersi c’è un’italiana: Fabrizia Di Lorenzo, 31 anni, originaria di Sulmona, a Berlino per lavoro da diversi anni. Il suo cellulare è stato trovato sul luogo dell’attentato. Laureata a Bologna, lavora nella capitale tedesca per un’azienda di trasporti. Appartenente alla cosiddetta generazione Erasmus, ha scelto un percorso formativo orientato all’integrazione tra i popoli e alla lotta alla discriminazione. I familiari sono già partiti in Germania per l’esame del Dna. Sei delle 12 vittime sono state già identificate e sono tedesche.

In Germania le peggiori paure si sono avverate, e l’attentato era impossibile da prevenire”, dice l’esperto di terrorismo Rolf Tophoven al Deutsche WelleSui media è in corso un vivace dibattito su quello che è accaduto e si riflette sugli obiettivi dell’Isis nel vecchio Continente: dalla nascita dell’Isis, l’Europa è stata obiettivo di attacchi terroristici 11 volte. Fanno paura – sottolinea oggi Repubblica –  i due milioni di arrivi nel solo 2015, con un saldo netto di 1,16 milioni di nuovi abitanti stranieri, con un incremento netto di ben il 49% rispetto al 2014: sono cifre senza precedenti e fotografate dal “Rapporto Immigrazione 2015” pubblicato nei giorni scorsi, il 14 dicembre, dal Bundesamt für Migration und Flüchtlinge, l’Ufficio federale tedesco per le migrazioni e i rifugiati.

Quanto all’Italia “non esiste il rischio zero” e l’allerta terrorismo “resta sempre altissima” ha detto il ministro degli Esteri Angelino Alfano incontrando l’omologo francese a Parigi. Al Viminale è stata convocata d’urgenza una riunione del Comitato di Analisi Strategica Antiterrorismo, presieduta dal ministro dell’interno Marco Minniti, con la partecipazione dei vertici nazionali delle forze di polizia e dei servizi di intelligence. Al termine è stata diramata una direttiva a questori e prefetti per «rafforzare i controlli nelle aree di maggiore afflusso di persone in occasione dello svolgimento di eventi, manifestazioni o cerimonie previste per le prossime festività natalizie nonché verso luoghi che notoriamente registrano particolare afflusso di visitatori».

(com.unica, 21 dicembre 2016)