La premier inglese Theresa May ha finalmente presentato il suo piano per l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione. Mancano ancora molti dettagli, ma le parole di May indicano che la rottura con Bruxelles sarà netta. Questi i punti principali svelati nel discorso che la premier inglese ha tenuto ieri alla Lancaster House di Londra: 1. Londra uscirà dal mercato unico e poi proverà a negoziare un trattato commerciale con la Ue; 2. Riprenderà il controllo delle politiche migratorie, ma non è ancora chiaro con che strumenti; 3. Non sarà più sottoposta alla Corte di giustizia europea; 4. I negoziati con Bruxelles dovrebbero durare due anni, seguiti da un periodo di applicazione; 5. L’accordo sarà sottoposto al voto del Parlamento. 

“In questo momento stiamo abbandonando l’Unione europea e pianifichiamo un vertice biennale del Commonwealth. Costruiremo una Gran Bretagna veramente mondiale. Non vogliamo più essere membri del mercato unico europeo” ha detto la May, ribadendo di non volere che l’Unione europea si smembri. “Tuttavia – ha aggiunto – da parte dell’Ue è mancata la flessibilità nei confronti di Londra e i britannici se ne sono accorti”. Ha poi definito la Brexit “una lezione anche per l’Ue se vuole avere successo”. Con la Brexit vogliamo una Gran Bretagna “più forte, giusta, unita e rivolta all’esterno”. Il primo ministro ha sottolineato che il Regno Unito vuole avere una visione sempre più globale ma rimanere allo stesso tempo “un buon amico e vicino” dell’Europa.

Le reazioni dei mercati al discorso sono state positive. La sterlina ha registrato il maggiore rialzo da oltre otto anni. Ma sia il Financial Times che il Wall Street Journal avvertono che il difficile viene ora e che la battaglia si giocherà soprattutto sulle questioni doganali e tariffarie. Secondo politici e imprenditori europei sarà il Regno Unito a rimetterci di più (Guardian). Ma May ha alzato la posta: “Meglio nessun accordo che un brutto accordo”.

(com.unica, 18 gennaio 2017)