Clinton ancora in lieve vantaggio nei sondaggi. Potrebbero essere decisive eventuali rivelazioni sull’emailgate riguardanti la candidata democratica o sui rapporti tra Trump e la Russia di Putin.

È una vera e propria corsa contro il tempo a una settimana dall’election day negli Usa, con l’emailgate riguardante Hillary Clinton sempre in primo piano.  L’Fbi ha iniziato ad analizzare le email dell’assistente di Hillary Clinton Huma Abedin, ritrovate in un computer sequestrato all’ex marito, sotto indagine per aver scambiato sms illeciti con una 15enne, per capire se contengono informazioni segrete. Secondo Donald Trump si tratterebbe di quelle 30 mila mail cancellate dallo staff della candidata democratica perché “di natura personale”. Ma, nonostante l’impegno del Dipartimento di Giustizia per dare risposte certe agli elettori, è molto difficile che l’indagine termini prima del voto dell’8 novembre.

Nei sondaggi si registra ancora un testa a testa tra i due candidati: Clinton è ancora in vantaggio di 2,4 punti secondo RealClearPolitics e di 5,7 punti secondo HuffPost Pollster, ma l’indagine potrebbe avere un peso importante, soprattutto sugli indecisi, ancora molto numerosi, in molti Stati chiave. In alcuni stati la situazione è data in bilico e quindi la lettera bomba direttore dell’FBI James Comey inviata al Congresso il Venerdì potrebbe ancora avere un effetto decisivo per indirizzare la scelta degli elettori.

Ma se è difficile allontanare i sospetti sulla condotta di Hillary Clinton non si può certo affermare che il candidato repubblicano sia al riparo da possibili indiscrezioni dell’ultima in grado di metterlo seriamente in difficoltà e di assestare il colpo definitivo ai suoi sogni di gloria. In una lettera al Washington Post ieri il senatore democratico Harry Reid ha chiesto all’Fbi di rivelare le “informazioni esplosive” in suo possesso sui rapporti tra la campagna di Trump e il governo russo di Putin, che il candidato repubblicano non manca di esaltare a ogni occasione: “gli elettori hanno il diritto di conoscere queste informazioni. Vi ho scritto un mese fa chiedendo di divulgarle e non vi è alcun pericolo per gli interessi americani nel rilasciarle” Anche il New York Times attacca il tycoon con una nuova inchiesta sulle sue tasse: il candidato repubblicano avrebbe evaso centinaia di milioni grazie a benefits per perdite causate ad altre persone.

(com.unica, 1 novembre 2016)