Una serie scosse di terremoto, le più forti di magnitudo 5.4 e 5.9, hanno colpito dalla serata di ieri l’Appennino centrale. L’epicentro è in provincia di Macerata, nelle Marche al confine con l’Umbria, tra i paesi di Castelsantangelo, Visso e Ussita, poche decine di chilometri a nord di Amatrice. Lo sciame sismico è continuato per tutta la notte. 

La protezione civile è al lavoro nelle zone colpite. Per ora risulta un morto, per infarto, nel Comune di Tolentino, secondo altre fonti non confermate ci sarebbe un bambino in condizioni gravi. Diversi edifici sono crollati o danneggiati, in particolare a Visso e Ussita: “Il nostro paese è finito” ha detto il sindaco. “Difficile parlare di un aggravamento. Si tratta di un secondo terremoto: la zona che in parte era stata già provata ora è in una situazione di estrema gravità” ha detto il capo della Protezione civile delle Marche Cesare Spuri. È stata distrutta infatti la parte del Maceratese che il sisma precedente aveva danneggiato seriamente ma in parte risparmiato. L’unica differenza è che per il momento non si segnalano vittime.  “Le persone da sfollare sono centinaia”, afferma. Solo a Camerino 700 persone hanno trovato ospitalità in due centri allestiti per l’emergenza. Non risultano persone morte o ferite in modo grave, ma a decine si sono presentate negli ospedali per lesioni varie, malori o crisi di panico.

Secondo gli esperti del Cnr potrebbe essersi attivata una nuova faglia legata al terremoto dello scorso agosto. In un raggio di 15 chilometri dall’epicentro abitano 8mila persone. Le scosse sono state molto superficiali, avvertite chiaramente a Roma ma anche in Puglia e Veneto.

(com.unica, 27 ottobre 2016)