Alle 3 di notte ora italiana è iniziato il primo dei tre dibattiti televisivi tra Hillary Clinton e Donald Trump. Un’ora e mezza di confronto – pieno di interruzioni, riferimenti familiari e accuse reciproche – sui temi dell’economia, in particolare dell’occupazione, delle tasse e dei trattati commerciali con l’estero, sui rapporti razziali, sulla politica estera, sulla sicurezza, messa in pericolo dalla minaccia terroristica e dalla pirateria informatica. 

Tre i temi-guida, già annunciati la scorsa settimana dal moderatore, il conduttore della tv Nbc Lester Holt: “la direzione dell’America”, “come raggiungere la prosperità” e “la sicurezza dell’America”. Due minuti per ogni risposta. Donald Trump si è mostrato meno aggressivo rispetto agli scontri delle primarie repubblicane. Forse la strategia – scrive oggi il “Corriere” – era di risultare «presidenziale», il suo più grande test.

Secondo quasi tutti i commentatori Hillary Clinton ha dominato il dibattito e ha spinto Trump sulla difensiva. La candidata democratica, che secondo gli ultimi sondaggi sarebbe in testa di due punti (secondo Bbc), ha vinto con le statistiche ma anche osando di più negli attacchi personali. Trump invece ha sovente interrotto l’avversaria, mescolato gli argomenti ed è perso impreparato su alcuni temi. A un’ora dalla fine del dibattito, secondo un sondaggio della Cnn, il risultato era di 62% contro 27%.

Trump ha introdotto il tema sessista nei minuti finali: “Hillary Clinton non ha la resistenza” per fare il presidente degli Stati Uniti. Hillary Clinton ha risposto ricordando la scarsa considerazione di Trump per le donne. 

Durante il dibattito i giornalisti dei New York Times hanno fatto il fact-checking delle frasi dei due candidati su ognuno dei temi trattati. Tra gli argomenti più dibattuti il supporto o meno di Trump alla guerra in Iraq.

Il secondo dibattito sarà il 9 ottobre, il terzo il 19 ottobre. 

(com.unica, 27 settembre 2016)