Dopo vari tentativi e almeno dieci mesi di colloqui infruttuosi, il Segretario di Stato americano John Kerry e il suo omologo russo Sergey Lavrov hanno raggiunto  a Ginevra un accordo per combattere insieme i jihadisti in Siria. Si tratta di un’intesa che, come riporta la BBC potrebbe rappresentare un effettivo punto di svolta, con un’intelligence coordinata allo scopo di mettere fine ai combattimenti in tutto il territorio siriano. Un conflitto che dura da cinque lunghi anni e costato almeno mezzo milione di morti.

A partire da lunedì inizierà una prima settimana di progressiva riduzione degli scontri, durante i quali creare corridoi umanitari ad Aleppo e altre città assediate. Poi verrà istituito un Centro di attuazione comune per condividere obiettivi militare e coordinare i bombardamenti ai miliziani dello Stato Islamico e di Al-Nusra, il braccio siriano di al-Qaeda. La Russia dovrà contemporaneamente esercitare la sua pressione su Assad per porre fine ai raid aerei.

Per il futuro un’ipotesi fondata è quella di mantenere formalmente unita la Siria sotto un’amministrazione federale, ma poi dividerla nei fatti, assegnando alle varie fazioni il controllo dei loro territori su basi etniche e religiose, escludendo i terroristi. L’auspicio è che l’accordo possa funzionare e venga applicato, aprendo la porta, al contrario dei tanti tentativi falliti del passato, ad una effettiva e duratura soluzione politica del conflitto.

(com.unica, 10 settembre 2016)