I socialisti della Spd vincono con il 30,6% le elezioni regionali nel piccolo land tedesco del Meclemburgo-Pomerania. Ma il risultato più importante è un altro: la Cdu di Angela Merkel, che nel land ha il suo collegio elettorale, scende al 19% e viene superata dai populisti di destra di Afd (20,8%).

Per la Cdu quello di ieri è il peggior risultato nel land dalla caduta del muro. Secondo gli analisti a pesare è stato soprattutto il tema dei migranti anche se il Meclemburgo-Pomeriana è uno dei territori con il più basso indice di stranieri e profughi. Il direttore di origine italiana del Die Zeit, Giovanni Di Lorenzo, parla di “un segnale per tutta l’Europa”. E fa notare che si tratta solo in parte di parte paure irrazionali: “Ma bisogna anche dire che questa enorme operazione di far entrare in un anno oltre un milione di profughi in parte non registrati ha sovraccaricato la capacità d’accettazione di parte del popolo tedesco. Lo vedono come un sopruso, come una scelta antidemocratica, non hanno avuto alcuna possibilità di esprimere un sì o un no a quella decisione che è stata – il nostro giornale lo ha ricostruito – più risultato di fraintesi che non di scelte consapevoli”. 

L’analisi dei flussi mostra che l’Afd ha “rubato” consensi a tutti i partiti tradizionali, a desta e a sinistra. La maggior parte arrivano da Cdu e dai neonazisti del Npd. Ma anche dalla Linke, dalla Spd e, soprattutto, dall’area del non voto come ha evidenziato un servizio della Bbc, che ha incontrato alcuni attivisti del partito per capire chi sono e rispondere alla domanda: sono razzisti?

Nonostante la sconfitta elettorale la Cdu potrà continuare a governare il land in coalizione con la Spd. Il risultato elettorale, poco rappresentativo in termini numerici,  difficilmente condizionerà le scelte di Merkel (Bloomberg). Ma è chiaro che, se vuole puntare alla rielezione nel 2017, ora la Cancelliera deve recuperare e strappare alla destra gli elettori delusi.

(com.unica, 5 settembre 2016)