Sono stati resi pubblici i risultati degli stress test dell’Autorità bancaria europea (Eba) sulle banche europee. Il Financial Time fa notare che nel complesso sono positivi: le banche hanno fatto i compiti e sopravviverebbero a uno shock. Gli esiti negativi riguardano però colossi come Deutsche Bank, Barclays e soprattutto la nostra Monte dei Paschi, la peggiore d’Europa. In caso di uno “scenario avverso” l’istituto senese non avrebbe capitale a sufficienza per coprire i prestiti. Promosse invece UniCredit, Intesa Sanpaolo, Banco Popolare e Ubi Banca, il cui l’impatto ponderato sul capitale (CET1) derivante dallo scenario avverso è pari a 3,2 punti percentuali a fronte del 3,8 per cento della media del campione Eba. Comprendendo anche il Monte dei Paschi, l’impatto sarebbe, in termini ponderati, di 4,1 punti percentuali. Si può affermare quindi che il livello complessivo di patrimonializzazione del sistema a distanza dall’ultimo stress test è migliorato e che le banche europee sono più solide di due anni fa. La banca senese può però contare sull’approvazione del piano di risanamento da parte di Jp Morgan e Mediobanca. Piano che comprende separazione e deconsolidamento del portafoglio npl, cartolarizzazione su 27,7 mld di npl lordi con un prezzo medio del 33% sul nominale e un aumento del capitale da 5 mld. Mps annuncia l’operazione nel giorno del via libera della Bce al piano di salvataggio elaborato da JPMorgan e Mediobanca che prevede un aumento di capitale da 5 miliardi di euro.

Sul fronte dell’economia mondiale arrivano invece dati poco confortanti. Quella americana cresce dell’1,2% nel secondo trimestre, molto meno delle previsioni. Per quanto riguarda invece il nostro paese ieri l’Istat ha pubblicato i dati sull’occupazione, che cresce a giugno ma la disoccupazione rimane sempre su valori molto alti, all’11,6% e quella giovanile scende al 36,5% (-0,3%). Il tasso di inattività complessiva si attesta sul 35,1% (-0,1%).

(com.unica, 30 luglio 2016)