Hillary Clinton è stata ufficialmente nominata la candidata democratica, prima donna alla guida di un grande partito verso la Casa Bianca. L’ufficialità della nomina è arrivata nella notte sul palco della convention democratica che si è aperta ieri a Filadelfia. L’ex rivale alle primarie, il senatore Bernie Sanders, ha chiesto che l’ex first lady fosse votata per acclamazione: è stato un gesto di distensione, per riunire e riappacificare i democratici dopo le tensioni della vigilia e le contestazioni dei sostenitori del senatore del Vermont.

Nella giornata di ieri è salito sul palco Bill Clinton, che ha definito la moglie “la change maker di cui ha bisogno l’America”. L’ex presidente ha voluto ricordare come Hillary abbia sempre cercato di migliorare le cose attorno a lei, in Illinois, in Arkansas e poi a New York e a Washington. Ha citato in particolare un programma di istruzione sperimentale che Hillary portò vent’anni fa in Arkansas dopo aver sentito parlare della sua applicazione in Israele: quel programma esiste ancora e ha dato ottimi frutti. “Ci sono moltissimi giovani in America che non hanno la più minima idea che Hillary abbia avuto un ruolo nella loro istruzione, eppure le loro vite sono migliori perché hanno partecipato a quel programma”.

Hillary, in attesa del discorso di accettazione, è intervenuta in collegamento video con una bambina al suo fianco:  “Io posso diventare la prima donna presidente, ma tu sarai la prossima. Abbiamo appena rotto il più alto soffitto di vetro nella nostra storia”. Per ora il momento forse più significativo e toccante della convention rimane il discorso che ha tenuto il giorno prima Michelle Obama, che qualcuno già vede come prossima senatrice.

Sulla stampa americana da segnalare l’editoriale di New Republic che smorza i toni della prima giornata e ci tiene a precisare che i dem non sono nel caos, come qualcuno vuol far credere, stanno solo praticando la democrazia. 

(com.unica, 27 luglio 2016)