Ancora un attentato in Baviera (il terzo) nel giro di una settimana, dopo la sparatoria di Monaco e l’assalto sul treno a Wuerzburg. Ieri sera un ordigno è esploso di fronte a un ristorante ad Ansbach, cittadina a 40 km da Norimberga. L’attentatore suicida, un rifugiato siriano di 27 anni, è morto e 12 persone sono rimaste ferite. La forte esplosione è avvenuta nei pressi di un luogo dove era in corso un festival musicale (vero obiettivo dell’attacco), dove erano presenti 2.500 persone, poi evacuate

Inizialmente i media tedeschi hanno dato la causa a una fuga di gas, poi il sindaco ha parlato di un ordigno e il ministro dell’Interno bavarese Joachim Herrmann ha precisato che l’uomo aveva cercato di entrare nell’area in cui si svolgeva il concerto ed era stato bloccato perché non aveva il biglietto. Secondo il ministro è probabile la matrice islamica e non è certo un caso che  sette canali pro-Isis su Telegram abbiano pubblicato nelle ore successive all’attentato le immagini dell’esplosione. Quanto all’attentatore si sa che la sua domanda d’asilo era stata respinta un anno fa, ma gli era stato concesso di continuare a vivere in Germania con un permesso di soggiorno provvisorio in considerazione del conflitto in Siria.

Un altro caso che preoccupa le autorità tedesche è quello accaduto nel centro di Reutlingen (nel Land del Baden-Württemberg), dove un rifugiato siriano di 21 anni ha ucciso con un machete una donna incinta e ha ferito altre persone a Listplatz, prima di essere arrestato dalla polizia. La polizia per ora esclude il legame col terrorismo.

Sul fronte delle indagini legate all’attentato di Monaco si è appreso che un sedicenne di origini afghane amico di Ali Sonboly, il killer di Monaco, è stato arrestato dalla polizia. È sospettato di essere stato a conoscenza del piano d’attacco al centro commerciale e potrebbe aver avuto un ruolo nella pubblicazione del falso annuncio su Facebook in cui si invitavano i ragazzi nel luogo della sparatoria.

(com.unica, 25 luglio 2016)