Festa dell’Eid (Co-mai): “Un Eid di dolore e di umanità”
“Auguri a tutti i musulmani. Celebriamo l’Eid nel dolore per le vittime dell’attentato in Bangladesh e di tutti gli altri attentati che si sono verificati in Iraq e negli altri Paesi Arabi, in Africa, in Asia, in Europa ed in Occidente. Resta ancora aperta la nostra battaglia contro i pregiudizi; gli immigrati musulmani hanno il diritto di recarsi a pregare in Moschea, per condividere questo giorno di Festa”: lo dichiara Foad Aodi, Focal Point in Italia per l’integrazione per l’Alleanza delle Civiltà (UNAoC) e Presidente delle Comunità del Mondo Arabo in Italia (Co-mai), alla ricorrenza dell’Eid, la Festività Islamica che segna la fine del mese del digiuno del Ramadan. “Oggi è un giorno di festa per i musulmani, ma anche un giorno di dolore. Quello che proviamo nei confronti delle vittime del terrore e dell’immigrazione irregolare. A loro dedichiamo questa festa – aggiunge con decisione – per non scordare chi soffre a causa delle guerre e della povertà. Ignorare questa persone è un’onta per l’umanità”.
Intanto, dall’Associazione di volontariato no profit Baobab Experience di Roma, che si trova in V. Cupa, nelle vicinanze del Verano, i volontari continuano a dare sostegno, assistenza fisica e psicologica agli immigrati, indicando a chi di loro è musulmano come arrivare alla Moschea di Roma, per vivere l’Eid. Un gesto di umanità e di coraggio, portato avanti con forza anche in uno stato di emergenza: circa 400 immigrati provenienti da tutti Paesi africani (Etiopia, Eritrea, Ghana, Nigeria e Somalia) vivono per strada, in una tendopoli arrangiata, creata con sedie, vecchi divani, cartoni e tappetini da ginnastica. Senza acqua né elettricità. Sono in prevalenza giovani uomini, ma ci sono anche donne e bambini; professano religioni diverse, sono cristiani, cristiani copti e musulmani.
“E’ una condizione inaccettabile. Serve l’aiuto di tutti per togliere questa gente dalla strada. Hanno bisogno di cibo, di acqua e di elettricità!”: lo dichiara Erika Santalucia, una dei volontari che passano nell’ombra, anche alla luce e al caldo dell’estate. “Abbiamo voluto dare ai musulmani che ospitiamo una chance di celebrare l’Eid – prosegue – speriamo solo di riuscirci”.
Le Co-mai rinnovano il loro appello #
(Elena Rossi/Co-mai/com.unica, 6 luglio 2016)