Si tratta di un evento storico di eccezionale portata perché mai prima di oggi un veicolo spaziale si è trovato a gravitare così vicino al pianeta più grande del sistema solare. “È stata la cosa più difficile che la Nasa abbia mai fatto”, ha detto il responsabile scientifico della missione Juno, Scott Bolton, quando il motore della sonda si è spento e il veicolo ha raggiunto la posizione corretta nell’orbita di Giove per cominciare la prima delle 37 orbite previste. Più tardi il capo della Nasa Charlie Bolton ha accolto la notizia con queste parole: “Il giorno dell’indipendenza americana (il 4 luglio) è sempre una festa ma oggi possiamo aggiungere un altro motivo per festeggiare la nascita della nostra nazione”.

Al termine di un viaggio durato ben cinque anni la sonda sta quindi per iniziare l’esplorazione di Giove, che sarà possibile grazie a un super equipaggiamento composto da nove strumenti scientifici. Queste apparecchiature molto sofisticate permetteranno di trovare alcune risposte ai tanti interrogativi ancora irrisolti sul pianeta gigante, come la composizione del nucleo e l’ambiente estremo in cui è immerso, dove le radiazioni sono più intense che in qualsiasi altro luogo del nostro sistema planetario.

Insomma occorrerà scoprire soprattutto che cosa si nasconde sotto la superficie del pianeta. Uno strumento fondamentale in questa ricerca è lo spettrometro Jiram (JovianInfraRedAuroral Mapper), progettato in Italia: oltre a catturare le immagini delle aurore polari, permetterà di analizzare gli strati superiori dell’atmosfera a caccia di metano, vapore acqueo, ammoniaca e fosfina. Finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), è stato realizzato da Leonardo-Finmeccanica a Capi Bisenzio (Firenze) sotto la responsabilità scientifica dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Iaps-Inaf). A bordo c’è un altra apparecchiatura realizzata da ricercatori italiani: si tratta del KaT (Ka-Band Translator), progettato dall’Università Sapienza di Roma e realizzato dalla Thales Alenia Space Italia, che consentirà di ottenere la prima mappa interna di Giove.

La sonda come si ricorderà è stata lanciata il 5 agosto 2011 e ha viaggiato in questi cinque anni percorrendo quasi tre miliardi di chilometri. Juno (JUpiterNear-polarOrbiter) e’ stata realizzata dal Jet Propulsion Laboratory (Jpl) nei laboratori della Nasa a Pasadena, in California. Larga 20 metri e alta 4,5 metri è il primo veicolo spaziale a energia solare utilizzato in una missione così lontana dal Sole. È anche il primo veicolo spaziale a sorvolare i poli di Giove, esplorando i centinaia di vortici che compongono l’atmosfera del pianeta.

(Sebastiano Catte/com.unica 5 luglio 2016)