[ACCADDE OGGI]

Succede a volte che sfogliando il calendario vien da sorridere e riflettere. Oggi 5 luglio, infatti, Accadde Oggi non può sottacere il 72° compleanno del bikini, il due pezzi di abbigliamento femminile lanciato sulla scena della moda dallo stilista franco-svizzero Louis Reard il 5 luglio 1946.

Erano da poco finiti i fragori della guerra ma non si erano spenti gli spaventosi bagliori delle esplosioni nucleari che squarciavano i celi degli angoli remoti del pianeta come quella tremenda esplosione che qualche settimana prima di quel 5 luglio 1946 sconvolse l’ecosistema delle isole Marshall e l’atollo di Bikini. E allora nella frenesia collettiva di una umanità stanca di piangere e con una voglia matta di pensare a riprendersi la vita è il piacere, Reard pensò di sconvolgere il mondo riportando Eva alle sue naturali fattezze sostituendo le foglie di fico con due pezzi di stoffa si da coprire sopra il seno e giù il pube e i glutei.

Fu inizialmente scandalo. La morigerata America non si sdegnò più di tanto dinanzi ai morti di Hiroshima e di Nagasaki ma per ben quindici anni dichiarò immorale il nuovo indumento femminile e si rifiutò di importarlo. Ma si sa il business è business e quando l’industria del cinema fece indossare il bikini a Marilyn Monroe caddero gli steccati e anche oltreoceano i negozi si riempirono del nuovo indumento.

In Europa e in Italia, con buona pace dei politici alla Scalfaro e della TV censoria, le cose andarono un po’ meglio e l’unico ostracismo ad indossare il bikini nella calura agostana vi fu da parte di quelle donne a cui madre natura aveva negato quelle fattezze che così vistosamente aveva regalato a Sofia Loren.

Oggi, ricordando il 72° compleanno del due pezzi, mentre guardiamo increduli e scioccati le immagini atroci del mattatoio nel mondo in nome della difesa di presunti valori di purezza e castità, una amara riflessione ci assale: perché adesso, solo adesso; era debole la legge dei difensori della purezza ad oltranza allora o sono deboli, arrendevoli e culturalmente sottomessi i paladini dell’emancipazione?

(Franco Seccia/com.unica 5 luglio 2019)