Il brutale omicidio della deputata laburista Jo Cox ha scosso profondamente la Gran Bretagna e il mondo politico. I principali partiti britannici hanno sospeso la campagna per il referendum del 23 giugno sull’uscita di Londra dall’Unione europea. Il premier David Cameron e il leader laburista Jeremy Corbyn si sono ritrovati sul luogo dove è stato compiuto l’omicidio per commemorare insieme la giovane parlamentare dopo aver deposto un mazzo di fiori e hanno definito l’omicidio di Cox “un attacco alla democrazia”. “Dove vediamo l’intolleranza dobbiamo respingerla. Questi sono i valori che Jo Cox rappresentava” ha detto Cameron. “È morta facendo il suo lavoro” – ha poi proseguito. Secondo Corbyn l’aggressione mortale alla parlamentare, è nient’altro che un atto mosso dall’odio. “Non permetteremo a quella gente che sparge odio e veleno di dividere la nostra società; rafforzeremo la nostra democrazia e la libertà di espressione”, ha aggiunto il capo dell’opposizione. Anche il presidente americano, Barack Obama ha voluto manifestare il suo sdegno per l’omicidio e la sua ammirazione per Jo Cox in un colloquio telefonico con il marito Brendan Cox. ”Il mondo è migliore grazie a Jo” afferma Obama, sottolineando che ”non c’e’ giustificazione per un crimine così atroce, che ha sottratto alla famiglia, alla comunità e al paese una moglie, una mamma e un funzionario pubblico”.

Jo Cox aveva ricevuto diverse minacce negli ultimi tre mesi per le sue posizioni sulla permanenza della Gran Bretagna nell’Unione e sui temi legati ai diritti dei migranti. Ma, scrive il “Times”, la revisione delle misure di sicurezza da parte della polizia era ancora in corso. A seguito dell’omicidio sono state aumentate le misure di sicurezza per i parlamentari britannici. 

Thomas Mair, arrestato per l’omicidio della parlamentare laburista, soffriva di disturbi mentali ed era un sostenitore della National Alliance, la più importante organizzazione neonazista degli Stati Uniti, che chiede la creazione di una nazione interamente bianca e l’eliminazione del popolo ebraico. È quanto afferma il Southern Poverty Law Centre, un’associazione per i diritti civili, secondo cui anni fa Mair comprò un manuale sulla fabbricazione di armi da un sito della Alliance. Mair è accusato di omicidio, lesioni personali gravi e possesso di arma da fuoco con intenzione di commettere reato.

(com.unica, 18 giugno 2016)