La deputata laburista Jo Cox, 41 anni, è morta poche ore dopo essere stata colpita da tre colpi d’arma da fuoco e poi anche di pugnale nel primo pomeriggio di oggi a Birstall, nei pressi di Leeds. Secondo quanto affermato da alcuni testimoni – ma non si hanno ancora conferme – pare che l’assassino abbia gridato “Britain first” (la Gran Bretagna prima di tutto) prima di dileguarsi. Anche un uomo, intervenuto per difendere la parlamentare, è rimasto ferito, ma non è in gravi condizioni. Secondo il “Telegraph” c’è già un sospettato, che è stato arrestato dalla polizia: si tratta di Thomas Mair, 52 anni, residente nella stessa cittadina dove è stato commesso il delitto. Gli investigatori per ora mantengono il riserbo sul possibile movente che può aver spinto l’assalitore ad agire.

Jo Cox, 41 anni, laureata a Cambridge, è alla prima legislatura. Molto attiva sui temi dei diritti umani, negli ultimi tempi si è occupata del conflitto siriano e della questione migranti.

Appena appresa la notizia, l’ex sindaco di Londra Boris Johnson, leader dello schieramento favorevole al Brexit, ha sospeso la sua campagna referendaria “Vote Leave” e ha definito l’assassinio ”assolutamente orribile”. Anche i sostenitori della campagna per il ‘Remain’ hanno deciso di sospendere la campagna per il referendum in seguito all’attacco contro la deputata laburista. “Ora è assolutamente appropriato che tutte le campagne per il referendum siano state sospese” fa sapere con una nota il ministro dell’Interno di Sua Maestà, Theresa May. Il ministro May ha confermato che “i dettagli di quello che è successo non sono ancora chiari e fino a quando gli eventi non saranno completamente ricostruiti non commenterò ulteriormente”.

Il premier David Cameron ha diffuso una nota in cui ha definito la morte di Jo Cox “una tragedia” per la Gran Bretagna. “Era una parlamentare impegnata e premurosa – si legge nel comunicato – i miei pensieri vanno a suo marito Brendan e ai suoi due figli piccoli”.

(com.unica, 16 giugno 2016)