È diventato virale su tutti social network ed è stato già visto da circa 10 milioni di persone nel mondo l’appassionato e ispirato discorso tenuto da un giovane neolaureato afroamericano nel corso della consegna dei diplomi alla “Harvard Graduate School of Education”.

“Prendiamo il volo” è il titolo del discorso, che ha inizio con una citazione dell’educatore statunitense Horace Mann (1796-1859): “L’istruzione, al di là di tutti gli altri dispositivi di origine umana, e un gran equalizzatore delle condizioni dell’uomo” e poi prosegue facendo riferimento ai temi dei diritti civili, in particolare a quello delle diseguaglianze razziali nel sistema educativo. Con l’invito alla classe del 2016 a utilizzare il proprio ruolo di educatori per aiutare gli altri a realizzare il loro pieno potenziale e a “spiccare il volo”, andando oltre i loro limiti, il loro curriculum, i loro standard. “Sono stato un buco nero in classe per troppo tempo, assorbendo ogni cosa, senza irradiare la mia luce… – ha sostenuto con molta convinzione Donovan – Ma quei giorni sono passati. Io appartengo alle stelle”. “Educare richiede una pazienza degna di Galileo”, ha poi proseguito. “Come educatori, piuttosto che coprire con le vostre voci il fruscio delle catene, rimuoviamole, togliamoci le manette, svincolati dal peso ingombrante della povertà e del privilegio”. “Siamo nati per essere comete, per sfrecciare attraverso lo spazio e il tempo, per lasciare il segno in ogni impresa in cui ci tuffiamo», ha aggiunto, ricordando che “Il cielo non è il limite. È solo l’inizio”.

Figlio di due insegnanti – papà in pensione e mamma logopedista, che lavora con gli studenti con handicap – Donovan spera ora di entrare a far parte della facoltà, che ha deciso di postare il suo intervento su Facebook perché è “uno dei discorsi degli studenti più forti e sentiti che avete mai udito”.

(com.unica, 3 giugno 2016)