“AR/S – Arte Condivisa in Sardegna” presenta la mostra “Espressioni immaginative di luce e colore” di Pietro Antonio Manca. In tre sedi espositive, tra Cagliari e Sassari, la Fondazione di Sardegna apre una finestra sulla produzione artistica di uno dei maestri della pittura del Novecento in Sardegna.

Un pubblico numeroso ha assistito ieri all’inaugurazione della mostra dedicata all’artista Pietro Antonio Manca nel Centro Comunale d’Arte e Cultura ospitato al Ghetto di Cagliari, in via Santa Croce.

Il progetto espositivo, promosso dalla Fondazione di Sardegna a Cagliari e a Sassari, propone oltre cento opere provenienti per la maggior parte da undici collezioni private, alcune messe per la prima volta a disposizione del pubblico nell’ambito del secondo appuntamento di “AR/S – Arte Condivisa in Sardegna” dopo la retrospettiva dedicata a Bernardino Palazzi. Con questa mostra la Fondazione di Sardegna si prefigge lo scopo di contribuire a promuovere la fruizione e diffusione del vasto patrimonio artistico sardo, anche privato, altrimenti difficilmente accessibile al grande pubblico.

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Curata da Simona Campus con la consulenza scientifica di Maria Luisa Frongia, l’esposizione ripercorre le principali tappe della carriera artistica del pittore di Sorso, caratterizzata da una grande carica innovatrice. Articolata nei tre spazi espositivi del Ghetto e delle sedi della Fondazione di Sardegna a Cagliari e Sassari, resterà aperta fino al 30 luglio 2016.

Accusato dal collega e contemporaneo Filippo Figari di eccessivo astrattismo, critico a sua volta nei confronti degli eccessi operati dalla scuola sarda della non figurazione, Manca si è fatto portavoce di una nuova e inedita concezione artistica, quella della pittura immaginativa. Nei suoi autoritratti, nelle nature morte, nelle marine, il pittore di Sorso ha reso labili i contorni del disegno, realizzando opere in cui le figure appena si individuano, ‘rendendo il colore magmatico, studiando il rapporto con la luce’. Nei suoi dipinti c’è la realtà interiorizzata e trasfigurata, l’essenza di ciò che egli vede e rappresenta.

Appassionato della filosofia di Schopenhauer, profondo conoscitore delle tesi di antroposofia di Steiner, a partire dagli anni Venti Pietro Antonio Manca ha dato vita ad una produzione artistica con connotazioni proprie. Un contributo importante alla formazione di un’identità culturale e artistica impermeabile agli schemi prestabiliti.

I presupposti scientifici dichiarati delle teorie del colore di Pietro Antonio Manca si ritrovano nelle teorie di Newton, ma soprattutto in quelle di Goethe alle quali l’artista aderì con entusiasmo” – ha scritto nell’introduzione alla mostra la storica dell’arte Maria Luisa Frongia, autrice della monografia Pietro Antonio Manca (Ilisso, Nuoro 2006). Manca è, pertanto – prosegue la Frongia – un pittore innovatore, suggeritore di strade diverse da quelle tradizionali, oltre che con la sua opera, coi suoi interventi nella stampa. Intelligente pubblicista, è stato sempre presente nei dibattiti, supportando alcuni artisti, polemizzando con altri, ma soprattutto ha permesso di conoscere le fonti della sua concezione estetica, che hanno dato un contenuto teorico, una base razionale alla sua pittura, pittura immaginativa”, come egli volle definirla”.

Informazioni sulla mostra:

PIETRO ANTONIO MANCA – Espressioni immaginative di luce e colore

Sedi Fondazione Banco di Sardegnawww.fondazionedisardegna.it

Via S. Salvatore da Horta, 2 – Cagliari. Via Carlo Alberto, 7 – Sassari. Orario: 10-13 | 15-19 – domenica chiuso

Il Ghetto – Centro Comunale d’Arte e Culturawww.camuweb.it

Via Santa Croce, 18 – Cagliari. Orario: 9-13 |16-20 – lunedì chiuso

Ufficio stampa: +393471183773

(com.unica/20 maggio 2016)