Ascanio Celestini torna al Teatro Vittoria di Roma (dal 19 aprile all’8 maggio) per il quarto anno consecutivo con una trilogia dei suoi lavori: oltre al nuovo spettacolo Laika, il popolare attore/autore romano proporrà Radio Clandestina e Discorsi alla Nazione.

Un Gesù improbabile che dice di essere stato mandato molte volte nel mondo si confronta coi propri dubbi e le proprie paure in Laika. Vive chiuso in un appartamento di qualche periferia. Dalla sua finestra si vede il parcheggio di un supermercato e il barbone che di giorno chiede l’elemosina e di notte dorme tra i cartoni. Con Cristo c’è Pietro che passa gran parte del tempo fuori di casa ad operare concretamente nel mondo: fa la spesa, compra pezzi di ricambio per riparare lo scaldabagno, si arrangia a fare piccoli lavori saltuari per guadagnare qualcosa. Questa volta Cristo non si è incarnato per redimere l’umanità, ma solo per osservarla. Però Dio l’ha fatto nascere cieco e gli ha messo accanto uno dei dodici apostoli come sostegno.

Radio Clandestina è uno spettacolo scritto a partire dal libro L’ordine è già stato eseguito Roma, le fosse Ardeatine, la memoria di Alessandro Portelli. Nel libro, la storia dell’eccidio viene inserita nella storia dei 9 mesi di occupazione nazista a Roma, e poi in quella dei 5 anni della guerra, dei 20 anni del fascismo: nella storia orale di Roma che diventa capitale e inizia velocemente a cambiare.

In Discorsi alla Nazione un metaforico paese contemporaneo o futuro che attraversa una surreale guerra civile, alcuni cittadini rivelano pensieri, paure e violenze quotidiane (subite e inflitte), in attesa che un tiranno li liberi dalla guerra e dalla democrazia (e dall’aspirazione alla democrazia). Nella luce scura e blu del palco, con il rumore di una pioggia incessante resa dal cadere cadenzato di una goccia d’acqua, si snodano le storie di cinque condomini di uno stesso palazzo, cittadini (o meglio sudditi) di uno stato in rovina, dilaniato da una guerra tra aspiranti tiranni.

(com.unica, 16 aprile 2016)