Migliaia di rifugiati, richiedenti asilo e migranti sono bloccati in Grecia in condizioni disperate, senza accesso ad alcun tipo di protezione in seguito alla chiusura arbitraria e discriminatoria delle frontiere sulla rotta occidentale dei Balcani. Con migliaia di altre persone in arrivo, la situazione umanitaria andrà deteriorandosi a meno che gli Stati dell’Unione Europea non comincino a redistribuire urgentemente le quote di rifugiati presenti in Grecia.

La situazione umanitaria si sta rapidamente deteriorando nel resto della Grecia e di conseguenza le autorità stanno cercando di rallentare le persone in transito tra le frontiere. L’accoglienza ad Atene, oltretutto alle prese con una crisi economica e sociale gravissima, è vicina al limite. Ricordiamo che a partire dal 19 febbraio Macedonia e Serbia hanno chiuso le proprie frontiere ai cittadini Afghani, che rappresentano il 30% degli arrivi in Grecia. Le persone vengono lasciate senza un accesso regolare ai servizi sanitari, acqua e cibo. Molti dormono in condizioni di estremo disagio, esposti alle intemperie.

Amnesty International ha raccolto testimonianze di donne, uomini e bambini che dormono all’aperto per le strade del centro di Atene e nel porto del Pireo e ha lanciato un appello accorato al Presidente del Consiglio europeo Donald Tusk affinché si adoperi per aprire ulteriori canali legali di transito per persone in cerca di protezione internazionale e per garantire ai rifugiati di non dover intraprendere percorsi pericolosi in mare per accedere alla protezione in Europa.

(Sebastiano Catte, com.unica, 11 marzo 2016)