Gli Stati membri hanno raggiunto ieri l’accordo sui dettagli dello strumento per la Turchia a favore dei rifugiati da 3 miliardi di euro, proposto il 24 novembre dalla Commissione nell’ambito della cooperazione con la Turchia per affrontare la crisi dei rifugiati.  La Commissione ha accettato di portare il proprio contributo a 1 miliardo di euro, il doppio di quanto proposto a novembre. L’UE sarà in grado di fornire rapidamente nuove importanti risorse finanziarie per aiutare la Turchia – che accoglie oltre 2,5 milioni di richiedenti asilo e rifugiati – e le comunità ospitanti a far fronte alla massiccia presenza di rifugiati temporaneamente sotto protezione internazionale.

Il primo Vicepresidente Frans Timmermans ha dichiarato: “Sono lieto che gli Stati membri abbiano raggiunto l’accordo sullo strumento per la Turchia. Questo è quanto abbiamo concordato in occasione della riunione dei capi di Stato e di governo con la Turchia il 29 novembre. Il nostro contributo finanziario andrà a diretto vantaggio dei rifugiati siriani in Turchia, contribuendo in particolare a migliorare il loro accesso all’istruzione e all’assistenza sanitaria. Valuto positivamente, inoltre, le misure già adottate dalle autorità turche per dare ai rifugiati siriani l’accesso al mercato del lavoro e per ridurre i flussi. L’accordo raggiunto oggi contribuirà a garantire migliori prospettive per i siriani in Turchia e a portare avanti l’attuazione del piano d’azione comune.  Dobbiamo lavorare insieme per raggiungere i nostri obiettivi, in particolare per fermare l’afflusso di migranti irregolari”.

Il Commissario Johannes Hahn ha aggiunto: “la Turchia ospita ormai una delle più grandi comunità di rifugiati al mondo, e si è impegnata a ridurre significativamente il numero di migranti che entrano nell’UE. Lo strumento per la Turchia arriverà direttamente ai rifugiati, fornendo loro istruzione, assistenza sanitaria e sicurezza alimentare.  Il miglioramento delle condizioni di vita e l’offerta di una prospettiva positiva permetteranno ai rifugiati di restare vicino alle loro case.”

Lo strumento fornirà un meccanismo di coordinamento comune per le azioni finanziate dal bilancio UE e dai contributi nazionali degli Stati membri, in modo da garantire che le esigenze dei profughi e delle comunità di accoglienza siano affrontate in modo globale e coordinato.

(com.unica, 4  febbraio 2016)