La prossima settimana il presidente iraniano Rohani sarà a Roma (25 e 26 gennaio) con una delegazione politica ed economica, che sarà accolta anche in Vaticano. Il viaggio in Italia di Rohani arriva a distanza di pochi giorni dall’entrata in vigore dell’accordo sul nucleare iraniano che ha portato alla cancellazione delle sanzioni internazionali a carico di Teheran.

Un elemento che preoccupa Israele, ripetutamente minacciato dal regime iraniano, poiché garantisce nuove risorse e influenza al paese degli ayatollah. E a dare voce alle preoccupazioni di Gerusalemme, anche il viceministro degli Esteri israeliano Tzipi Hotovely, come viene evidenziato nell’intervista rilasciata a ‘Libero’ durante la sua presenza in Italia e pubblicata oggi dal quotidiano. “Ci aspettiamo che l’Italia faccia sentire la sua voce con l’Iran”, l’auspicio del viceministro, che ricordando lo stretto legame con Roma, metteva in guardia l’Italia dalla politica iraniana che “da una parte appoggia apertamente il terrorismo ed il radicalismo islamico e che dall’altra porta avanti un programma di negazione dell’Olocausto”.

Nell’intervista si parla anche dei negoziati con i palestinesi: “hanno abbandonato il tavolo e non danno l’impressione di volerci tornare. – la posizione di Hotovely – Non esiste alcun “circolo di violenza” tra israeliani e palestinesi; esiste una violenza unilaterale da parte loro”.

(com.unica 22 gennaio 2016)