Nella 18a giornata di Serie A, la prima dopo la sosta natalizia, la Sampdoria vince il derby (giocato ieri) contro il Genoa e si rilancia in classifica. A Marassi é finita 3-2 per i blucerchiati, che vanno avanti 3-0 grazie a Soriano (doppietta) ed Eder, con un Cassano in versione assist-man. Una doppietta di Pavoletti al 25’ e al 35’ della ripresa non basta al Grifone. Per i rossoblù quinta sconfitta di fila: la panchina di Gasperini traballa sempre di più.

La sosta ha fatto bene alla Vecchia Signora  che ha battuto per 3-0 il Verona allo Stadium, grazie alle reti di Paulo Dybala, Leonardo Bonucci e Simone Zaza. Per la Juve, che continua la sua scalata verso la vetta della classifica, arriva l’ottava vittoria consecutiva in questo campionato. Resta ancora a zero vittorie invece il Verona dell’ex bianconero Delneri (al primo match contro la Juve dopo la sua esperienza a Torino, stagione 2010-11).

Grazie alle reti di Thereau e Perica nel primo tempo, l’Udinese batte 2-1 l’Atalanta, condannandola alla terza sconfitta consecutiva. Inutile il gol di D’Alessandro per i nerazzurri nella seconda frazione. Il Carpi ferma la Lazio all’Olimpico dove la gara è finita 0-0 tra i fischi del pubblico biancoceleste. La squadra di Pioli, reduce dal successo esterno a San Siro contro l’Inter, non va oltre il pareggio contro gli emiliani.

Un gol dell’ex Simone Pepe a pochi minuti dalla fine e la vittoria scacciacrisi sfuma: la Roma non batte il Chievo e torna da Verona con un 3-3 che vale un punto e l’ennesima vagonata di rimpianti. In vantaggio per 2-0 con Sadiq e Florenzi, i giallorossi si sono fatti rimontare da Paloschi e Dainelli. Nemmene il nuovo vantaggio di Iago Falque è servito a lanciare la squadra verso la vittora. La punizione di Pepe – certificata in rete dall’utilizzo della goal line technology – ripropone i fantasmi pre-natalizi per la banda di Garcia.

Se Garcia sta male non sorride di certo Mihajlovic dopo i pareggi con Verona e Carpi, ecco un altro stop col Bologna, in quella che teoricamente era la partita più semplice del mese di gennaio. I rossoneri non brillano, ma sprecano occasioni con Bonaventura, Bacca, Niang e Cerci: nel finale l’ex juventino Giaccherini gela San Siro che poi fischia a fine partita.

La Viola supera per 1-3  i rosanero del Palermo al Barbera grazie a una doppietta dello sloveno Ilicic  e a un primo tempo dominato mentre la reazione dei padroni di casa si concretizza con Gilardino nella ripresa, ma non basta a evitare il quarto ko in cinque partite. Nel recupero il punto esclamativo è del rientrante Błaszczykowski.

Il Sassuolo era favorito, ma il Frosinone non ha fatto certo la vittima sacrificale presentandosi in casa dei neroverdi con l’atteggiamento giusto. Alla fine la gara si chiude sul 2-2. Per i padroni di casa in gol Deferel al 22’ e il suo sostituto, Falcinelli, al 74’. Il solito Dionisi, con la pesante complicità di Consigli, aveva portato in vantaggio la squadra di Stellone al 18’, e il nuovo arrivato Ajeti aveva illuso con il controsorpasso sul finire del primo tempo.

Alle 18 l’Inter risponde alla Fiorentina e ritorna in vetta alla classifica di Serie A. Al Castellani contro l’Empoli finisce 1-0 per la squadra di Mancini, che conferma ancora una volta il grande cinismo. Decide Icardi al 46’ del primo tempo ben servito sul primo palo da Perisic. I toscani, reduci da 4 vittorie di fila, giocano una buona gara, ma sbattono contro Handanovic e si vedono negare un rigore netto. I nerazzurri salgono a 39 punti, più uno sulla Viola.

Il Napoli batte 2-1 il Torino al San Paolo. A decidere il match che ha chiuso la diciottesima giornata di Serie A, sono i gol di Insigne e Hamsik. Non basta la rete di Quagliarella su calcio di rigore. Con questa vittoria, gli uomini di Sarri tornano a -1 dall’Inter capolista. I granata rimangono al 14° posto con 22 punti.

Classifica: Inter 39, Fiorentina 38, Napoli 38, Juventus 36, Roma 33, Sassuolo 29, Milan 28, Empoli 27, Atalanta, Lazio, Udinese, 24, Chievo e Sampdoria 23, Torino 22, Bologna 22, Palermo 18, Genoa 16, Frosinone 15, Carpi 11, Verona 8.

(Pino De Carolis/com.unica, 6 gennaio 2016)