Dopo che il premier Renzi aveva annunciato il dispiegamento di 450 soldati italiani per difendere la diga di Mosul, il governo di Baghdad frena. La decisione – spiega l’esecutivo iracheno – dovrà infatti passare per il voto del Parlamento e dovrà avvenire attraverso un’intesa preliminare tra i due Paesi.

“Ci dovrà essere un’assegnazione formale della commessa”, ha precisato il ministro della Difesa Roberta Pinotti. Una risposta, quella dell’Iraq – scrive la Stampa – volta a sottolineare come Baghdad non concederà nessuna cessione della propria sovranità. 

(com.unica, 22 dicembre 2015)