Si svolgerà oggi a Roma, coordinato dal ministro degli Esteri italiano Paolo Gentiloni e dal segretario di Stato americano John Kerry, un summit internazionale dedicato alla situazione della Libia. Un incontro complesso, dato che sul tavolo ci saranno potenze che hanno interessi diversi nei confronti del Paese, che ha però l’ambizione di “creare, consolidare e rafforzare le condizioni di un governo di unità nazionale” che scongiuri la minaccia Isis.

“Poiché i musulmani sono la maggioranza, il paese non può più sottostare alla sua eredità coloniale”. Così il presidente Yahya Jammeh ha dichiarato il Gambia uno Stato islamico alla stregua dell’Iran o l’Afghanistan. La decisione, spiegano gli oppositori, sarebbe dovuta alla sospensione nel 2014 degli aiuti da parte dell’Unione Europea (compiuta a causa della continua violazione dei diritti umani) e alla volontà di strizzare l’occhio ai paesi islamici per ricevere nuovi finanziamenti.

Intanto ieri in Arabia Saudita per la prima volta le elezioni sono state aperte anche alle donne che potranno votare ed essere votate. L’affluenza è stata bassa ma la partecipazione femminile (nei seggi segregati) è superiore a quella dell’elettorato maschile.

(com.unica, 13 dicembre 2015)