La conferenza sul clima di Parigi è oggi al centro delle cronache dei giornali italiani, in particolare per i vari incontri tra i leader mondiali avvenuti a margine dei lavori per discutere di lotta al terrorismo ed equilibri internazionali.

Grande rilievo in merito ha avuto il colloquio tra il presidente statunitense Barack Obama e quello russo Vladimir Putin, raccontato da ‘La Stampa’. “L’ostacolo principale alla collaborazione – si legge sul quotidiano torinese – resta il destino di Assad. La Casa Bianca infatti punta sul processo politico avviato durante il recente incontro di Vienna per stabilizzare la Siria e concentrare le forze di tutte le parti coinvolte contro lo Stato islamico”. Ma per procedere su questa strada, si legge ancora, “è necessario che la Russia accetti l’uscita di scena del leader di Damasco come punto di arrivo della transizione”.

Putin dal suo canto ha rifiutato di incontrare il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, a differenza di Obama che ha dunque assunto il ruolo informale di mediatore. Il presidente russo ha invece parlato con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e, secondo ‘Libero’, la collaborazione militare già avviata nei giorni scorsi tra i due Stati “si sarebbe intensificata” con il premesso accordato da Israele ai jet di Mosca di sorvolare una striscia del suo spazio aereo per colpire i terroristi islamici nel sud della Siria.

Il consiglio dei ministri tedesco voterà intanto oggi per il via libera alla missione contro il Califfato, e anche in Gran Bretagna il premier David Cameron ha comunicato che il voto per autorizzare il governo a effettuare raid in Siria è stato fissato per domani. Una questione che, riporta ‘La Repubblica’, spacca in due il partito laburista guidato da Jeremy Corbyn, contrario ai bombardamenti, il quale dopo un lungo braccio di ferro ha deciso di lasciare libertà di scelta ai suoi elettori, che non dovranno dunque adeguarsi alla posizione espressa dalla leadership.

(com.unica, 1 dicembre 2015)