È stata rimandata alla seconda metà di gennaio la visita ufficiale in Italia del presidente iraniano Hassan Rohani, prevista inizialmente per il 14 novembre scorso e annullata dopo gli attacchi terroristici di Parigi. Questa l’indiscrezione a margine della missione economica a Teheran guidata dal viceministro Carlo Calenda e dalla vicepresidente di Confindustria, Licia Mattioli, con Ice, Abi e Sace.

Prodi è convinto che con Netanyahu non ci sarà mai la pace. Lo ha detto in un’intervista sul ‘Fatto quotidiano’: “Il conflitto israelo-palestinese rimane l’origine e la madre di tutti i conflitti, ma finché al governo di Israele ci sarà Netanyahu la pace è impossibile”. “Israele – dice ancora – non pensa sia importante trattare con l’Italia, è più che essere irrilevanti. Nonostante la nostra natura di Paese del Mediterraneo. È un segno di ingratitudine. Tra l’altro le nostre forze armate proteggono i loro confini in Libano. Il discorso così filoisraeliano di Renzi a Gerusalemme nel luglio scorso pensavo che sarebbe servito”.

Sempre più velenoso il signor Khamenei con un suo messaggio destinato “a tutti i giovani dei paesi occidentali” in cui vengono condannati gli attacchi di Parigi e si esprimono “odio e ripugnanza” nei confronti dei loro autori. Tuttavia, sottolinea ‘La Repubblica’, Khamenei punta il dito anche contro l’Occidente e Israele. “Sono ormai pochi a non conoscere il ruolo degli Stati Uniti nella creazione, rafforzamento e armamento di Al Qaeda, dei Taliban e del loro malvagio seguito”. Un altro aspetto di contraddizione, sostiene il leader iraniano, “è visibile nel sostegno a Israele”. 

(com.unica, 1 dicembre 2015)