“Abbiamo notizie su un rischio di attentati terroristici come quelli di Parigi”. Questo l’annuncio del governo belga, il cui Primo ministro Charles Michel ha affermato di avere “informazioni piuttosto precise” su presunti terroristi nascosti in diversi luoghi del paese con armi ed esplosivi. Per questo da venerdì sera si è deciso di portare Bruxelles al massimo livello di allerta, militarizzando tutta l’area e blindando la città. Qui avrebbe trovato rifugio Salah Abdeslam, il ricercato numero uno per le stragi della capitale francese. Con sé, Abdeslam dovrebbe avere ancora il gilet imbottito di esplosivo che aveva addosso quando ha lasciato Parigi e che avrebbe dovuto far esplodere la sera del 13.

Nelle ricerche per ricostruire le tappe della fuga di Salah, ricercato sia dalla polizia sia forse dall’Isis stesso per non essersi fatto saltare in aria, oltre ad Attouh e Mohamed Amri che lo avrebbero accompagnato in auto, la polizia ha arrestato a Molenbeek un terzo sospettato, Abraimi Lazez. Mentre era interrogato,  secondo quanto riportato da ‘Il Messaggero’, quest’ultimo avrebbe ricevuto un sms particolarmente inquietante: “L’ebreo non è qui”.

Allerta terrorismo anche in Italia. Situazione tesa a Roma, con un sensibile aumento dei livelli di sicurezza anche in vista dell’imminente Giubileo e molti falsi allarmi in vari punti della città. Le pagine locali del Corriere segnalano tra le altre cose l’arresto di un algerino con documenti belgi contraffatti alla stazione Termini, su cui sono in corso accertamenti.

E da Torino, all’Italian Digital Day, sulla questione della sicurezza si è espresso il premier Matteo Renzi: “A quelli che dicono ‘blocchiamo le frontiere’ rispondo: ma dove le blocchi? Perché sta arrivando qualcuno su un barcone o blocchi le frontiere delle nostre periferie da cui partono gli attacchi killer?” In tutta questa bagarre di dichiarazioni e paure,  il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha votato una risoluzione anti-Isis proposta dalla Francia, ma per la nascita di una vera coalizione militare bisognerà ancora attendere. Il presidente russo Vladimir Putin volerà a Teheran, mentre il presidente francese François Hollande andrà a Washington per incontrare Barack Obama e poi a Mosca per incontrare a sua volta Putin.

Nodo dell’accordo l’intesa con la Russia sul sanguinario presidente siriano Bashar Assad.  “Gli assassini vogliono piegarci facendoci rinunciare ai valori di solidarietà e al nostro umanesimo”, il messaggio del presidente capo dello Stato Sergio Mattarella, riportato  sul quotidiano ‘Il Foglio’. “Noi non ci piegheremo—scrive il presidente — I tanti cittadini italiani di fede musulmana che in voi si riconoscono, insieme ad altri fedeli che vivono e lavorano nel nostro paese, sono e devono sentirsi parte di questa comune battaglia contro il terrore”. Dalle colonne dello stesso giornale, Mattarella aveva inoltre ricordato come “la strage di Parigi è il diretto risultato della predicazione dell’odio contro il diverso e delle persecuzioni che le minoranze religiose e, in particolare, i cristiani, soffrono nel mondo”.

(com.unica, 22 novembre 2015)