“Le frontiere della Francia resteranno chiuse” dice il presidente Hollande a margine delle operazioni anti-terrorismo condotte ieri a Saint-Denis e mentre le polizie di tutta Europa sono sulle tracce del regista degli attentati, Abdelhamid Abaaoud.

La stessa richiesta di sospensione del trattato di Schengen sarà portata anche al consiglio straordinario dei ministri degli Interni previsto per domani, mentre il presidente della Commissione europea Jean-Claude Junker ha annunciato maggiore flessibilità sulle spese per sicurezza e antiterrorismo. Nelle stesse ore, dall’Fbi arriva l’allarme diretto ai servizi segreti italiani: Roma e Milano, in particolare, sarebbero a rischio.

Le nostre autorità riferiscono di un innalzamento del livello di sicurezza in tutta Milano da giovedì scorso, cioè dal giorno dell’agguato a Nathan Graff, esponente del movimento Chabad raggiunto da più coltellate all’uscita del ristorante Carmel. “Di fatto da quel momento e ancor più dopo l’attacco di Parigi – si legge – tutti i luoghi sensibili della città sono stati posti sotto stretta sorveglianza con un aumento delle pattuglie militari e della polizia: non solo il quartiere ebraico con la sua scuola e i ristoranti kosher, ma anche il Duomo, la Scala, Sant’Ambrogio, le varie sedi consolari, il palazzo di giustizia”.

(com.unica, 19 novembre 2015)