Dalla chiusura con un muro di filo spinato si è arrivati al respingimento dei profughi con la violenza alla frontiera ungherese, dove ieri all’altezza di Horgoz i reparti della polizia schierati dal primo ministro Victòr Orbàn in assetto di guerra hanno attaccato con gas lacrimogeni, potenti idranti e manganellate le centinaia di persone che cercavano di passare, molti issando un ritratto della cancelliera tedesca Angela Merkel.

Circa 300 feriti, tra cui due bambini, e 29 arresti il bilancio degli scontri, e mentre arrivavano la condanna di Unione Europea e Onu e l’appello di Merkel, che chiama d’urgenza a un vertice europeo straordinario. Intanto viene riferito che Orbàn ha annunciato l’intenzione di estendere il muro anche ai confini con Croazia e Romania e che ben presto a presidiare quello con la Serbia sarà inviato anche l’esercito ungherese.

(com.unica 17 settembre 2015)