È sempre la questione migranti a tenere banco sui quotidiani di oggi. A far discutere l’accusa mossa dal governo di Vienna contro i provvedimenti presi da Budapest per fermare la fuga di migliaia di persone verso l’Europa: una barriera lungo la ferrovia per bloccare ai profughi l’accesso ai binari che si dirigono a ovest. Un’iniziativa che ha scatenato le polemiche contro il governo ungherese di Victor Orban, accusato dal cancelliere austriaco Werner Fayman di usare metodi che rievocano il nazismo: “Stipare i rifugiati in treni e inviarli in posti totalmente differenti da quelli dove credono di andare – ha dichiarato al settimanale Der Spiegel Fayman – ci ricorda i capitoli più bui della storia”.

Uno spettro che ritorna anche nella testimonianza della filosofa ungherese Agnes Heller, sopravvissuta alla Shoah, di cui compare su “La Repubblica”  un duro J’accuse nei confronti di Budapest: “Il governo ungherese ha dato il via a una campagna di odio contro gli stranieri ancora prima che i profughi siriani arrivassero da noi”, scrive Heller ricordando che quell’odio lei lo ha sperimentato sulla sua pelle da bambina, “a quei tempi l’antisemitismo e il nazionalismo erano le principali armi ideologiche che usava il governo ungherese per garantirsi il consenso a favore di una guerra micidiale e ingiusta”. E oggi “quello spettro” torna ad ossessionare la filosofa. “L’odio continua a diffondersi. E nessuno dovrebbe giocare con lo strumento dell’odio. È pericoloso”, il monito di Heller che poi, parlando dell’emergenza profughi, si rivolge all’Europa: “L’Ungheria dà il cattivo esempio. Io spero che gli altri non lo seguano”. Domani intanto a Bruxelles si torna a parlare di ridistribuzione delle quote dei migranti e il presidente Barack Obama ha parlato con il Premier Matteo Renzi per valutare un aiuto rispetto alle modalità con cui affrontare il traffico via mare dei profughi

(com.unica 13 settembre 2015)