Sul ‘Corriere’, Ernesto Galli della Loggia analizza l’apertura della Germania di Angela Merkel ai profughi siriani come estremo tentativo per non ricadere in un drammatico passato: “Quella fotografia del bimbo siriano riverso senza vita sulla riva turca deve aver ricordato immediatamente alla cancelliera quella di un altro bambino, questa volta ebreo, ripreso tra le fiamme del ghetto di Varsavia, nel 1942, con le mani alzate in un patetico segno di resa alla ferocia della soldataglia nazista”.

A tornare sull’argomento anche l’ex presidente d’Israele Shimon Peres che ha dichiarato: “La Germania moderna è un Paese forte, pacifico, strutturato. Nessuno pensa che si possa mai ripetere la follia del nazismo. E le immagini che abbiamo visto in questi giorni lo confermano. La cancelliera Merkel dimostra coraggio: non tutti in Germania sono felici di questo sforzo collettivo. Però tira dritto”.

(com.unica/7 settembre 2015)